Una commissione parlamentare d'inchiesta sul giovane morto di appendicite ad Atri

TERAMO – Il caso di Giuseppe Piccioni, il giovane di 28 anni di Roseto morto lo scorso 13 agosto nell’ospedale di Atri, dopo un ricovero di oltre un mese e un intervento di appendicectomia, forse per una diagnosi sbagliata, è approdata sul tavolo della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario. Il presidente, Leoluca Orlando, ha infatti scritto al presidente della Regione, Gianni Chiodi, sollecitando una sua relazione sulla vicenda sanitaria del giovane rosetano, ricoverato il 12 luglio, per fortissimi dolori addominali, e sottoposto a un intervento di rimozione dell’appendice. In realtà, la diagnosi avrebbe doputo essere diversa, secondo quanto ipotizzato dalla procura di Teramo che ha emesso quattro informazioni di garanzia per altrettanti medici dell’ospedale ‘San Liberatore’ di Atri, dove il giovane è morto a un mese dal ricovero, senza mai riprendersi dal coma subentrato a pochi giorni all’intervento. Orlando chiede di poter acquisire da Chiodi "ogni dato utile a far conoscere lo svolgimento dei fatti, sia in merito a eventuali criticità organizzative riscontrate, sia in ordine a iniziative amministrative, sanzionatorie o cautelari assunte a fronte di eventuali responsabilità individuali". La Commissione, dopo aver valutato la relazione, si riserva di adottare ulteriori adempimenti nel settore di competenza.