Sanitopoli, Conga: «Mai preso soldi da Angelini»

PESCARA – E’ ripresa con l’arringa dei difensori dell’ex manager della Asl di Chieti Luigi Conga, l’udienza davanti al gup del tribunale di Pescara, Angelo Zaccagnini, su Sanitopoli. I legali, Francesco Petrelli e Roberto De Vita, hanno chiesto il non luogo a procedere. Al termine dell’arringa lo stesso Conga ha detto di non aver ricevuto tangenti dall’ex patron di Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini. Secondo l’accusa avrebbe avuto in totale circa sei milioni di euro.  "Sono stati – ha affermato Conga – solo dei prelievi di cu ha parlato Angelini. Stiamo aspettando che dimostri qualcosa". Sui 113 mila euro trovati dagli inquirenti nella sua Porsche Cayenne al momento dell’arresto, l’ex manager ha spiegato che sulla vicenda "sono state già fornite tutte le giustificazioni agli inquirenti. Sono stati portati tutti i documenti. Tutto è in regola". Conga ha aggiunto di essere "molto tranquillo e molto sereno, perchè "non ho nulla a che spartire con Angelini. Mi sono comportato come direttore generale della Asl – ha proseguito – sempre in modo molto distaccato. Certo ho avuto rapporti con Angelini perchè istituzionalmente li dovevo avere, ma non capisco perchè dopo sei interrogatori in cui aveva detto che non c’entravo nulla, al settimo ha fatto il mio nome. E’ una cosa incomprensibile per tutti e anche per me". Conga ha aggiunto che "dopo tanto tempo in cui non ero più manager, non pensavo che potessi essere coinvolto in una storia con Angelini, perchè se Angelini aveva qualcosa da dire l’avrebbe detta subito, e poi non capisco perchè non ha portato delle prove e non si è riusciti a mettere insieme delle prove con dei microfoni o degli audiovisivi. Sarei stato contettissimo – ha sottolineato – perchè non ho nulla da nascondere e si sarebbe risolto questo enigma. Io – ha ribadito – non ho nulla da nascondere. Perchè Angelini non ha voluto creare delle prove certe su questa vicenda che ha fatto cadere un governo regionale? La questione – ha evidenziato – ha un verso molto politico e poco di giustizia. Allora dico, se Angelini non ha voluto creare delle prove è perchè probabilmente pensava che non c’erano". L’ex manager ha aggiunto di sperare ora sul dissequestro dei suoi beni. Riguardo al fallimento di Villa Pini ha detto che non se l’aspettava. "Ho reputato Angelini – ha affermato – sempre un ottimo imprenditore a parte le sue manie di grandezza. Mi è dispiaciuto per le duemila famiglie che sono rimaste e casa a causa di quanto accaduto". In giornata sono previste le arringhe dei legali dell’ex direttore dell’Agenzia Sanitaria regionale, Francesco Di Stanislao, dell’ex assessore regionale alle Attività Produttive, Antonio Boschetti e dell’ex capogruppo del Pd, Camillo Cesaroni.