TERAMO – Pochissimi o nessuno spiraglio nella crisi della Perla di Roseto: la proprietà ha confermato il piano che prevede la dismissione dello stabilimento di Roseto e la procedura di messa in mobilità di 76 dipendenti su 81. E’ il risultato dell’incontro di oggi pomeriggio in Provincia tra il direttore del gruppo, Emilio Manzotti, e il responsabile Italia dell’azienda, Giuseppe Toninelli, con i sindacati (Giovanni Timoteo ed Emanuela Loretone per la Cgil, Gianluca Di Girolamo ed Emidio Angelini per la Uil e Giampiero Daniele della Cisl), il presidente della Provincia, Catarra e gli assessori Guardiani e Vannucci. L’azienda ha apprezzato gli sforzi delle istituzioni e le soluzioni individuate per evitare la chiusura, i sindacati hanno stigmatizzato l’atteggiamento della proprietà di non tornare sui propri passi. Su proposta del’assessore regionale al Lavoro, Gatti, tuttavia, l’azienda si è detta disponibile a valutare un percorso di reindustrializzazione del sito di Roseto, anche con un eventuale impegno finanziario. Catarra ha sottolineato l’importanza di individuare comunque un piano alternativo per il reimpiego delle maestranze.