Da oggi Garibaldi guarda verso il mare

TERAMO – A Teramo c’era una piazza ma non una statua a Giuseppe Garibaldi: da oggi c’è e, come hanno sottolineato sia il sindaco Brucchi che l’onorevole Antonio Tancredi, “in controtendenza con chi, al Nord, vuole toglierle tutte". A svelare il monumento dedicato all’Eroe dei due mondi sono stati il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi e il sottosegretario alla pubblica istruzione, il senatore Guido Viceconte. Davanti a Porta Reale, in largo Porta Madonna, con la spada sguainata e rivolto verso il viale Francesco Crispi, opera originaria di Crocetti recuperata dai fondaci comunali e rigenerata da un altro grande artista abruzzese, Mastrodascio. La cerimonia è stata lanciata dall’inno di Mameli suonato dalla Fanfara dei bersaglieri e Brucchi ha parlato annunciando che questa è la prima parte delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia: questa piazza, il prossimo anno, diventerà piazza Risorgimento. Il corteo si è poi spostato lungo i due corsi per raggiungere i Tigli Carino Gambacorta dove si sta completando il percorso storico di onorare i teramani illustri. Dapprima sono stati scoperti i busti del quadrilatero del Risorgimento (con le opere degli artisti Mastrodascio e Di Berardino, dedicate al re Vittorio Emanuele II, al sindaco Vincenzo Cerulli che lo incontrò ad Ancona a capo di una delegazione di teramani, al triumviro e mazziniano Aurelio Saliceti, al comandante dei Cacciatori del Gran Sasso, Antonio Tripoti), poi i tre degli artisti teramani Raffaello Pagliaccetti, Gaetano Braga e Primo Riccitelli. In mattina la giornata risorgimentale, conclusasi nel pomeriggio al Comune di Teramo con un convegno, si era aperta con l’inaugurazione di una rotonda a Martinsicuro con a stele che ricorda il passaggio del Tronto da parte del re Vittorio Emanuele II, il 15  ottobre 1860.