I precari della Regione contro Chiodi

L’AQUILA – Un gruppo di precari della Regione Abruzzo ha fatto irruzione nell’auditorium di palazzo Silone, all’Aquila, e ha esposto uno striscione con la scritta "Chiodi se ne frega dei suoi precari", mentre era in corso una riunione tra il presidente della Giunta, Gianni Chiodi, il vice, Alfredo Castiglione, e le parti sociali sul documento di programmazione economico finanziario. La protesta è stata silenziosa, non sono stati pronunciati slogan. A un certo punto, però, il presidente è intervenuto ed è iniziata un’animata discussione. I precari della Giunta regionale chiedono la stabilizzazione, ma una legge approvata recentemente in Consiglio con i voti della maggioranza di centrodestra ha stabilito bandi di concorso aperti all’esterno per posti a tempo determinato: possono saltare la preselezione i precari che, al 28 settembre 2007, avevano maturato nel quinquennio precedente tre anni di militanza nella pubblica amministrazione, requisiti che però in altre Regioni, fanno
notare i precari, ha portato alla stabilizzazione da tempo. Nella Giunta regionale sono circa 160 i co.co.co., una
quarantina dei quali con i requisiti dei tre anni. Molti sono in scadenza di contratto a fine novembre e sui rinnovi non c’è unicità di vedute tra i direttori chiamati ai rinnovi, legati a progetti in corso. "La confusione regna sovrana – attacca un gruppo di co.co.co. – ognuno dà risposte diverse, da Chiodi all’assessore Carpineta ai direttori. L’unica cosa certa è che a fine mese andremo a casa".  La giornata di protesta a palazzo Silone, sede della Giunta regionale, è completata dal sit-in dei dipendenti di Abruzzo Engineering, la società mista pubblico privata controllata al 60% dalla Regione Abruzzo, sulla quale oggi l’assemblea dei soci deciderà sul rilancio o la
liquidazione. L’ultima parola spetta al presidente della Giunta, Gianni Chiodi, che rappresenta il socio di maggioranza relativa. Gli altri soci sono Finmeccanica (30%) attraverso Selex Serivice Managemnet, e la Provincia dell’Aquila (10). Sono circa 200 i dipendenti della società nata nel febbraio 2007 con  la mission di abbattere il digital divide nel territorio regionale, ma che ora sui trova in crisi di commesse ed economica con circa 19 milioni di euro di perdite nell’esercizio 2009. Dipendenti e sindacati chiedono il mantenimento dei livello
occupazionali.