"Venturoni in campagna elettorale, pensi a dimettersi"

TERAMO – Le dimissioni da assessore regionale alla Sanità di Lanfranco Venturoni non sono più rinviabili per il Pd teramano intervenuto all’indomani della sentenza del Tribunale del Riesame che ne ha confermato l’obbligo di dimora. «Inammissibile – per il consigliere regionale Claudio Ruffini – ignorare le posizioni di tre livelli di giudizio (la Procura di Pescara, il Gip, e il Tribunale del Riesame) e continuare a dichiarare di prendere una decisione dopo aver ascoltato il presidente Gianni Chiodi. E’ un’arroganza al limite della decenza politca». Gravi per Claudio Ruffini le dichiarazioni rese da Venturoni all’Ospedale Mazzini di Teramo alla sua prima uscita pubblica durante un convegno: «Ha continuato a parlare da assessore, come se fosse in campagna elettorale, parlando della stabilizzazione del 50% dei precari e annunciando l’arrivo di 19 milioni di euro per il presidio teramano. E’ una somma di cui si parla dai tempi di Livia Turco, Chiodi piuttosto ci spieghi perché non è stata ancora spesa».  E sulle dimissioni non ancora rassegnate Ruffini parla ancora di “anomalia istituzionale”: «Venturoni eviti di dare l’impressione che la legge per i potenti è diversa da quella applicata per i cittadini comuni». Sulla stessa linea di a Ruffini l’altro consigliere regionale, Giuseppe Di Luca che ha evidenziato come l’opportunità di lasciare l’incarico non significhi “ammettere la colpevolezza” come avrebbe sostenuto Venturoni, «piuttosto dare un segnale di rispetto verso i cittadini e ripristinare l’ordine delle cose in Consiglio regionale. I problemi di rimpasto non devono toccare i cittadini – ha detto Di Luca –, riguardano i coordinatori del Pdl; così come le dimissioni di Venturoni, queste sì, non sono a disposizione del Pdl ma dei cittadini. A intervenire in conferenza stampa sono stati intervenuti anche il presidente regionale del Pd, Manola Di Pasquale, il capogruppo del Pd in Consiglio provinciale, Ernino D’Agostino e il segretario provinciale Robert Verrocchio. Quest’ultimo ha parlato di “emergenza nell’emrgenza” per ribadire la vacatio in Regione dei due assessori che hanno competenze in merito a Sanità, Protezione Civile e Rifiuti. «Assenze che non possiamo permettere – ha detto infine Ruffini – così come non possiamo permettere che Chiodi abbia altri incarichi (commissario alla Sanità, alla ricostruzione, delega dei Rifiuti), ma torni piuttosto a governare la Regione e ridare ad essa una stabilità». Intanto oggi alle 14,30 è convocata la Commissione sulla Sanità, una riunione che i gruppi consiliari di minoranza hanno annunciato di voler disertare poiché ogni atto è stato sottoposto senza la condivisione e il coinvolgimento di nessun livello istituzionale, a partire dal piano di riordino della rete ospedaliera che per Ruffini non avrebbe inciso sugli interessi dei privati, ma che piuttosto vede reparti sovrapponibili e una riduzione dei posti letto in misura proporzionale tra pubblico e privato.