In un triennio la crisi ha falciato il 20% delle attività teramane

TERAMO – Edilizia e commercio cadono sotto i colpi di una crisi che in provincia di Teramo ha visto nel triennio che va dal 2008 al 2010 perdere per cessazione attività circa il 20 % delle attività commerciali. I dati, forniti dalla Camera di Commercio, sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa convocata dal presidente dell’Ordine dei Commercialisti, Luigi Montironi, che ha denunciato una progressiva perdita di competitività del nostro territorio e la disintegrazione del comparto dell’abbigliamento, aggredito da una crescente manovalanza straniera a basso costo, per lo più cinese. A subire le perdite più consisteti è stata però l’edilizia che solo nel 2009 ha contato la cessazione di 63 imprese mentre il comparto industriale ha registrato nel triennio in esame un –11,96%. Male anche le imprese agricole per le quali si è assistito ad un calo dell’8,98%. A crescere è solo il terziario, con il + 13,7%, che include società di consulenza, associazioni, studi di professionisti, e assicurazioni.  L’edilizia ha nel 2010 il primato anche per quanto concerne i fallimenti, nel 2010 infatti il numero di procedure aperte rappresentalo il 32% del totale. La fotografia scattata dall’Ordine dei Commercialisti, fa emergere una crescita progressiva del ricorso alle procedure fallimentari che si sono mantenute sempre su livelli altissimi e toccando quota 80 nel 2006, diminuendo nel 2007 a 65, risalendo nel 2008 a 72 e toccando nel 2009 quota 94 . Green Economy e Turismo sono i settori sui quali secondo gli esperti, si dovrebbe puntare di più e potrebbero rappresentare in futuro la chiave di volta per l’economia del territorio. Intanto sulle ricadute della Manovra estiva 2010 l’Ordine ha promosso un convegno in programma il 30 novembre al Parco della Scienza al quale interverrà anche il noto editorialista del Sole 24 ore, Dario Deotto.