Sanità:"Sono Chiodi e Venturoni i poteri forti in Abruzzo"

TERAMo – “In Abruzzo i veri poteri forti, si chiamano Gianni Chiodi e Lanfranco Venturoni in qualità di suggeritore. Sono loro ad aver portato avanti un Piano di riordino della sanita’ squilibratissimo; che stanno facendo precipitare il livello dei servizi sanitari in Abruzzo e stanno spingendo gli abruzzesi a farsi curare fuori regione". Sono le dichiarazioni del segretario regionale del Partito democratico, Silvio Paolucci. “Il tentativo di Chiodi di accusare gli altri – argomenta Paolucci – è un modo goffo di coprire le proprie responsabilita’, perche’ gli abruzzesi ormai sanno che tutto e’ nelle sue mani come mai era successo prima”. ”Si accusano le opposizioni, ma neanche un provvedimento viene portato in Consiglio regionale” lamenta ancora il segretario che annuncia per la prossima settimana un viaggio del Pd nella sanita’ pubblica abruzzese, con incontri nei principali presidi, nei distretti territoriali, per incontrare operatori e utenti di quella che definisce “sanita’ umiliata dai super poteri di Chiodi e Venturoni”. Ma la risposta del governatore Chiodi non si fa attendere, ed esclude i livelli istituzionali dei confronti con l’ex assessore Venturoni. "Venturoni non è un suggeritore nè un assessore ombra. E’ stato invitato a partecipare a tavoli di monitoraggio, da me convocati con i direttori generali, poichè c’erano questioni di cui si era occupato e che conosceva, avendo ricoperto il ruolo di assessore alla Sanità per due anni. Non lo ritengo pertanto scandaloso".  "Come Regione – ha aggiunto Chiodi – stiamo avviando un certo percorso che non nasce dalla sera alla mattina, ma è anche frutto delle fasi di lavoro precedenti. Quindi è normale che, in queste situazioni, io senta la presidente della Commissione Sanità, l’ex assessore. E’ un confronto non istituzionale, un confronto che io faccio perchè vi sono questioni del passato che non conosco e che voglio sapere. In questo senso, penso che mi possa avvalere di tutti". Per Chiodi, "sono polemiche che non aiutano a fare il bene dell’Abruzzo".