Consorzi industriali, Cna: "Presto la riforma"

TERAMO – Apprezzamento esprime la Cna regionale per il testo di riforma dei Consorzi industriali che nei prossimi giorni sarà portato all’approvazione, prima della Giunta regionale e poi del Consiglio. E’ giusto, per l’associazione di categoria, superare l’attuale frammentazione e ricondurre le politiche di sviluppo industriale a un solo ente, “adesso però occorre approvare il testo in tempi brevi, superando logiche di contrapposizione che rischiano di fare capolino all’interno della stessa maggioranza. Secondo la Cna, tra le criticità del vecchio sistema c’è la crescente disaffezione dei comuni abruzzesi: “all’interno degli attuali consorzi se ne contano infatti appena 42 su un totale di 305”. “Molti enti locali – si legge in una nota della Cna – hanno infatti dato vita nel tempo a nuclei insediativi completamente autonomi, altri hanno scelto la strada dell’uscita dai consorzi super-indebitati, affidati a gestioni commissariali dai diversi governi regionali degli ultimi anni, con il risultato di perdere del tutto una visione unitaria del territorio regionale e delle aree disponibili a insediamenti e dunque con il rischio di perdere opportunità e tempo”. Tra gli elementi positivi del nuovo testo di legge, secondo la confederazione artigiana c’è l’erogazione di servizi di qualità alle imprese, secondo una visione moderna ed efficiente: a quelli di natura più tradizionale (ciclo dell’acqua e dei rifiuti, manutenzione della viabilità) si affiancheranno infatti servizi a più alto contenuto innovativo, come quelli ambientali, per la gestione dell’energia, per il riciclaggio dei materiali. Imperativo dell’assemblea regionale per la Cna deve essere ora quello di approvare in fretta la riforma nei suoi diversi passaggi istituzionali. “E’ comprensibile la volontà di coinvolgere tutte le espressioni di maggioranza e opposizione nella discussione, ma non vorremmo che il senso della riforma venga vanificato da ragioni pretestuose, finendo nella palude dei giochi contrapposti e a danno delle imprese, che attendono la riforma da anni”.