Parchi abruzzesi privi di organismi di gestione

TERAMO – “Cosa succede agli enti di gestione dei Parchi in Abruzzo?” E ‘ una riflessione che si pongono gli esponenti abruzzesi del Wwf e della Cgil preoccupati da un’assenza diffusa degli organi di gestione nei parchi abruzzesi. Il sindacato e l’associazione ambientalista puntualizzano come la legge sulle aree naturali protette preveda che ogni Ente Parco sia gestito attraverso un presidente ed un consiglio direttivo, con un direttore, iscritto in un albo nazionale dei direttori e scelto dal Ministro dell’Ambiente su segnalazione di una terna di nomi da parte degli enti. A questi organi si affianca la Comunità del Parco, costituita dai rappresentati degli Enti locali che ricadono nel perimetro dell’area protetta. “Ad oggi, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è l’unico parco a presentare una situazione corretta – si legge in una nota diffusa dalle associazioni -. Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è stato commissariato dal 2006 fino al 2010. Il 7 luglio 2010 l’ultimo commissario, Arturo Diaconale, giornalista, anche lui senza alcuna competenza in materia di gestione di aree naturali protette, è stato nominato presidente, ma da allora non è stato ancora nominato il Consiglio direttivo”. Una situazione simile viene denunciata da Cgil e Wwf anche per quanto riguarda il Parco Nazionale della Majella. “E’ privo del Consiglio direttivo dal 2007. Per quasi due anni è stato governato solo dal presidente Giuliante il cui mandato è scaduto a dicembre del 2009. La norma non prevede che il presidente assuma a sé anche le competenze proprie dei Consigli Direttivi. Giuliante è stato successivamente nominato commissario, carica che ha conservato anche quando è stato eletto consigliere regionale. Oggi, dopo la sua nomina ad assessore regionale, è stato sostituito da un altro commissario, Franco Iezzi, direttore del Consorzio Industriale di Sulmona, che non risulta abbia mai avuto competenze su questioni ambientali”. “Anche il Parco Regionale del Sirente-Velino, privo di Presidente e di Consiglio direttivo, è commissariato dal febbraio del 2010 senza alcuna motivazione e l’attuale direttore non è iscritto all’Albo nazionale dei direttori degli Enti Parchi”. Secondo Dante Caserta, consigliere nazionale Wwf Italia e Mimì D’Aurora, Responsabile Ambiente CGIL Abruzzo la politica si è impadronita degli Enti Parchi e non riesce a nominare gli organi di gestione preferendo affidarli a uomini che spesso non hanno legami con il territorio e con le attività caratteristiche delle aree protette. “In assenza di indicazioni politiche-gestionali che vadano nella direzione di un vero sviluppo sostenibile e con la carenza di professionalità adeguate a tutti i livelli – concludono Caserta e D’Aurora – le aree protette non sono in grado di svolgere la loro funzione di crescita anche economica di un territorio. Per cui non è poi un caso che si ritirino fuori per le nostre montagne scellerati progetti per fantomatici sviluppi turistici legati ad impianti di risalita o campi da golf che non hanno prodotto alcun beneficio e che richiedono costantemente contribuiti pubblici per non fallire.