Boom per l'export in Abruzzo

TERAMO – Boom dell’export abruzzese che ha registrato nell’ultimo anno un incremento del 18,8%. Il dato lo ha reso noto l’assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, dopo la pubblicazione dei dati sull’export delle regioni italiane, che hanno attestato un incremento medio del 15,7% con un dato sorprendente del Mezzogiorno. "Uno dei settori che ha avuto il maggior incremento – spiega Castiglione – riguarda l’automotive. Questo significa che la strategia di questa regione di investire sull’automotive in maniera consistente va nella giusta direzione, considerando anche l’elevato indotto che esso trascina. Il risultato dell’Abruzzo si inserisce in un contesto positivo che ha investito alcune regioni meridionali e che ha visto la regione avere un maggior dinamismo verso i paesi extra UE, con progressive quote di export a favore dell’area mediterranea e della Cina". L’ultimo dato sull’export conferma il consolidarsi dell’inversione di tendenza dell’economia abruzzese rispetto al 2009. "Non e’ un caso – sottolinea l’assessore allo Sviluppo economico – che quel 18,8% arriva dopo i dati confortanti sul trend positivo delle aziende nel settore artigianato, sul numero delle piccole e medie imprese che hanno aperto nel 2010, sull’utilizzo virtuoso dei fondi destinati alle Pmi per innovazione, reti d’imprese a accesso al credito. La strategia di non chiudersi di fronte alla globalizzazione sta dando i suoi frutti. A noi interessa che i mercati siano aperti e che le nostre imprese siano nella condizione di aumentare la capacita’ di penetrazione, utilizzando la nuova strategia dei Poli e delle Reti. Siamo, come Regione, all’interno di una fase di crescita, in uno scenario pieno di competitori aggressivi, dove servono regole certe e chiare. Da assessore allo Sviluppo economico – conclude Castiglione – mi auguro che il Made in Italy abbia la giusta attenzione, anche seguendo il principio della tutela della tracciabilita’ delle merci. Tale principio non vuole porre un problema di difesa del nostro sistema produttivo, ma un problema di corretta informazione".