All'ex bomber del Teramo Tauà una squalifica da ultras

TERAMO – Il famigerato provvedimento ‘Daspo’, spesso associato agli ultras, colpisce anche Vincent Xatie Tauà, 33 anni, da 10 in italia, attaccante nato in Nuova Caledonia, ex bomber del Teramo calcio. Tauà dovrà stare alla larga da qualsiasi impianto sportivo per 18 mesi per aver preso parte a una maxi rissa al termine di una partita dell’Eccellenza molisana. Lui si sente al tempo stesso beffato e miracolato: sostiene di "non aver fatto del male a nessuno" e rischiato la vita per un colpo di pistola che lo ha sfiorato. "Mi sento ingannato dalla giustizia – dice -. Io e i miei compagni volevamo fermare e segnalare alle forze dell’ordine un dirigente avversario. Lo stesso che al termine della partita aveva provocato disordini minacciando tutti noi con una mazza di legno, più grande di una da baseball". Tauà ha aggiunto: "Il calcio è tutto per me, ho lasciato la mia terra per inseguire un sogno in Italia. L’ho fatto con il cuore e la passione, senza mai macchiare la carriera con gesti violenti". A Teramo riunciò anche ad uno stipendio perchè non aveva reso per quanto avrebbe dovuto. "Quello che è successo a Teramo lo rifarei altre centro volte. Sono così e non è giusto che la mia immagine venga sporcata da qualcosa che non ho commesso. Per tutto questo presenterò ricorso". Con 18 mesi di stop, a 33 anni, carriera compromessa? "Non lo so, non voglio pensarci. Prego Dio, la mia forza, per superare una situazione che non riesco a capire. Spero possa risolversi tutto al più presto. E ringrazio tutti quelli che mi hanno manifestato la loro solidarietà, anche attraverso internet. Commosso dai messaggi su Facebook. Chi mi ha scritto lo ha fatto per sostenere l’uomo e non il calciatore".