Atri, sull'ospedale pugno duro dell'opposizione

TERAMO – Schierati in difesa dell’ospedale San Liberatore, le segreterie comunali di Pd, Udc, La Rosa Bianca Idv e La Destra di Atri firmano un manifesto nel quale si dice “No alla penalizzazione del presidio ad opera di Regione e Direzione generale della Asl di Teramo”, definiti un “plotone di esecuzione”. I partiti all’opposizione respingono l’accusa di voler generare “falsi allarmismi” e puntano il dito contro la Giunta e il sindaco di Atri. “Allineati agli ordini di scuderia – si legge nella nota diffusa – sorvolano sul fatto che il recente atto aziendale ci ha tolto l’Utic, la Gastroenterologia, la Medicina Nucleare, la Psichiatria e ridotto al rango di strutture semplici alcune unità, come è avvenuto per Medicina e Ostetricia”. “I consiglieri comunali di opposizione tornano ancora a chiedere la convocazione di un Consiglio comunale e di valutare un ricorso al Tar”. “Una richiesta già formulata a febbraio – dicono indignati i consiglieri di minoranza – e il sindaco non ha convocato il consiglio violando i diritti dell’opposizione e sfuggendo con arroganza politica al confronto su un tema di vitale importanza come quello dell’ospedale”. Così conclude il manifesto dell’opposizione: “E allora signor sindaco noi le diciamo che se è vero, come è vero, che il piano contiene quei tagli che mettono in pericolo il nostro ospedale, mentre lei continua a negare senza reagire e impedendo la seduta del Consiglio comunale, si sta rendendo politicamente complice dei nemici di atri e deve dimettersi. Da parte nostra continueremo a svolgere l’opera di vigilanza, di informazione e di lotta, chiamando a raccolta tutti quelli che, al di là delle appartenenze, vogliono tutelare i diritti e gli interessi della comunità di Atri”.