Lotto O/ Anche Matteoli rassicura i danneggiati

TERAMO – Avevano annunciato proteste clamorose, un dissenso pubblicon in occasione dell’inaugurazione: i residenti di corso Porta Romana che hanno avuto le case danneggiate dai lavori del Lotto 0 hanno esposto due cartelli, hanno espresso il loro disaccordo senza strillare, con grande dignità, chiedendo di esser ascoltati. E ci sono riiusciti. In un sol colpo hanno ottenuto l’attenzione del ministro delle Infrastrutture, Matteoli, del sottosegretario Letta e del presidente dell’Anas. Anzi, subito dopo il taglio del nastro, una loro delegazione è stata ricevuta da Letta e dal Governatore Chiodi, nel camper della Regione Abruzzo parcheggiato all’uscita delle gallerie. Sul tavolo c’è il contenzioso con l’Anas, a tutt’oggi non risolto per buona parte dei residenti. Hanno avuto ragione in sede giudiziaria, c’è però un appello pendente e la percorribilità di una transazione con l’Anas sembra, fino a oggi, poco percorribile. Matteoli è stato chiaro e lo dice: «Sono stato giustamente investito di un problema che riguarda alcuni cittadini che a causa : non solo Anas non solo Regione ma anche il Governo dovrà farsi carico di questi problemi, certamente li risolveremo, perchè non possiamo da una parte gioiere perchè si è realizzata una infrastruttura e dall’altra lasciare soli chi per costruire questa infrastruttura ha subito dei danni». La delegazione ha offerto a Letta la propria richiesta di trovare un accordo e questo percorso forse sortirà l’effetto desiderato. Lo ha detto Chiodi: «Letta si occuperà della questione: per la politica interna siamo all’uomo che è più in grado di avere relazioni interministeriali e sono certo… Insomma, se non ci riesce Letta». Soddisfatti dell’incontro i residenti: «Il sottosegretario ha voluto approfondire la vicenda e si è impegnato a farlo con il presidente dell’Anas e individuare dei termini per arrivare al termine di questa situazione – ha detto Fabrizio Ammassarri -. La transazione? Ben venga se si tratta di una transazione equa. In quelle case non è possibile viverci più. Li non si può ricostruire perchè la galleria passa a cinque metri dal piano di casa, dunque la vedo difficile. Nessun geologo poi ci dà assicurazioni, in caso di un terremoto…»