L'assassino di Melania è tornato a pugnalarla dopo la morte

TERAMO – La Procura di Ascoli deciderà entro venerdì se fare ulteriori accertamenti sul cadavere di Carmela Rea. Una decisione che dipende dalle risultanze dell’audizione in corso a Somma Vesuviana del marito Salvatore Parolisi e dei genitori della donna, che vengono sentiti dal pm di Ascoli Umberto Monti, in trasferta in Campania ufficialmente per far firmare al caporalmaggiore documenti relativi al nulla osta per la sepoltura della donna, che era stato concesso dopo l’autopsia ma poi revocato per esigenze investigative. L’esame autoptico, eseguito dai medici legali Sabina Canestrari e Adriano Tagliabracci, ha evidenziato 9 ferite post mortem, oltre alle 23 coltellate inferte dall’assassino e che hanno provocato la morte. Non è stato possibile stabilire con precisione quanto tempo sia trascorso fra il decesso della donna e i successivi tagli, inferti con ogni probabilità in un secondo momento per depistare le indagini, come la siringa infilzata sotto un seno, il laccio emostatico e gli aghi di siringa trovati accanto al corpo. Un particolare che rende l’accaduto più inquietante. Il lasso di tempo, valutato fra un minimo di due ore e un massimo di 15-20, non è utile alle indagini e dunque potrebbe essere necessario sottoporre il cadavere a ulteriori verifiche per assottigliare questo spazio temporale. Subito dopo questo ulteriore accertamento la salma di Melania Rea verrà restituita ai familiari per la sepoltura, che potrebbe avvenire la prossima settimana.