Parolisi conferma la sua ricostruzione. «Non avrei mai lasciato Melania». La suocera: «Piena fiducia in lui»

NAPOLI – Salvatore Parolisi, il marito di Carmela Melania Rea, non recede di un passo rispetto alla sua ricostruzione iniziale del giorno – il 18 aprile – in cui è scomparsa la moglie. E conferma quanto da lui detto finora anche su altri aspetti della vicenda. E’ questa la sintesi della lunga audizione cui è stato sottoposto ieri il caporalmaggiore dell’esercito nella caserma di Castello di Cisterna, nel Napoletano. Parolisi era entrato ieri pomeriggio intorno alle 16 nella caserma di Somma Vesuviana, accompagnato dai familiari della moglie, per firmare degli atti. Poi si era trasferito, a bordo della sua auto, a Castello di Cisterna. Ad attenderlo, il pm di Ascoli, Umberto Monti. Il confronto era molto atteso, perchè Parolisi avrebbe dovuto chiarire diverse incongruenze ed omissioni nel suo racconto. E’ stato ascoltato fin verso l’una di notte, senza avvocato.
 

Resta persona offesa non indagato. Parolisi, è e rimane persona informata sui fatti e parte offesa nel procedimento. La qualificazione della sua posizione è rilevante anche per comprendere la piega che prenderanno le indagini. Se Salvatore non è indagato per l’omicidio della moglie, l’inchiesta sta inevitabilmente prendendo – o ha già preso – un’altra direzione.
 

«Non avrei mai lasciato Melania». «Non avrei mai lasciato Melania», nonostante la storia extraconiugale con Ludovica P., la soldatessa di 27 anni di cui era stato l’istruttore. Lo avrebbe detto Salvatore Parolisi, marito della Rea, nel corso della lunga audizione di ieri davanti al pm di Ascoli Umberto Monti. La relazione con Ludovica P., caporale all’ottavo Reggimento lancieri di Montebello, era uno dei punti più spinosi su cui gli inquirenti volevano chiarimenti da Parolisi, che aveva liquidato il rapporto come una storia di poco conto, mentre i due si erano frequentati per due anni ed erano rimasti in contatto fino ad oggi. Il caporalmaggiore avrebbe spiegato la sua iniziale reticenza con la volontà di non ferire i sentimenti dei familiari di Melania in un momento così drammatico, di aver detto, insomma, una bugia a fin di bene. Ma mai, ha ribadito, avrebbe lasciato la moglie. Ludovica, invece, in un’interrogatorio fiume, ha dichiarato che Parolisi le aveva promesso che si sarebbe separato per stare con lei. Anche se poi la giovane donna ha ammesso di essersi sentita presa in giro.

Il pm Monti resta nel Napoletano. Il sostituto procuratore di Ascoli Piceno, Umberto Monti, è ancora a Castello di Cisterna, nel Napoletano, dove ieri ha sentito per circa otto ore Parolisi. E’ probabile che il magistrato senta oggi altre persone vicine alla coppia, dopo aver avuto un colloquio, ieri, anche con i familiari della Rea. 

La mamma di Melania: «Ho piena fiducia in Salvatore». "Ho piena fiducia in Salvatore e sono sicura che è innocente". La mamma di Melania Rea, la signora Vittoria, parla con un filo di voce. Interpellata dall’Ansa si dice "convinta" dell’innocenza di Salvatore Parolisi, il marito di sua figlia uccisa giorni fa. La mamma di Melania non riesce proprio a spiegarsi cosa sia potuto succedere a sua figlia. "Spero di conoscere la verità il prima possibile, dopo di che la diremo a tutti", dice. E’ in casa, a Somma Vesuviana, insieme alla piccola bimba di Melania e di
Salvatore, "sono io la sua mamma, ora che Melania non c’è più". A chi le chiede in merito alle eventuali storie
extraconiugali che Salvatore avrebbe avuto, la signora Vittoria risponde: "Dobbiamo sempre vedere se è vero, io questo non lo so".

Parolisi non ha indicato altre piste. Nell’audizione durata otto ore davanti al pm di Ascoli Umberto
Monti, Parolisi non ha indicato altre possibili piste per chiarire il giallo della morte della moglie Melania. Lo si apprende da fonti inquirenti. Nel lungo faccia a faccia con il magistrato, nella caserma dei carabinieri di castello di Cisterna, a Pomigliano d’Arco, ha ribadito punto per punto la sua ricostruzione dei fatti, ripercorrendo il giorno della scomparsa della moglie Melania, con qualche imprecisione e ‘non ricordo’. Ma sarebbe parso
complessivamente credibile. Non ha saputo fornire, invece, spunti utili per dare un volto all’assassinio della donna.