SANT’OMERO – Tra i tanti ettari di terreno coltivato e perfino una ricca porcilaia con oltre 700 maiali, l’azienda agricola aveva avviato un’altra attività, probabilmente più redditizia, la coltivazione di piante di marijuana. E’ quanto hanno scoperto i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Alba Adriatica, in un insediamento produttivo in aperta campagna, al confine tra i comuni di Sant’Omero e Civitella del Tronto. In manette è finita tutta la famiglia, dal padre Giuseppe Ippoliti, 69 anni, alla moglie Maria Consorti (67), ai figli gemelli Paolo e Adalgisa (44) e il marito di quest’ultima, Domenico Di Francesco (42), tutti di Sant’Omero. Per i genitori e la figlia il magistrato ha concesso gli arresti domiciliari. Per tutti la contestazione di coltivazione e detenzione a fini di spaccio di sostanze stuepfacenti e (tranne che per il figlio Paolo) quella di detenzione illegale di arma da guerra: in casa del capofamiglia è stata rinvenuta una pistola calibro 38 speciale e in quella della figlia una granata da guerra senza spoletta d’innesco. Le indagini dei carabinieri hanno portato a scoprire, annessa alle due abitazioni che compongono l’azienda agricola, una stanza attrezzata con pareti insonorizzate e isolanti, ventilazione forzata, illuminaziona "calda", dove c’erano una quindicina di alte piante di marijuana, molte delle quali in fase di infiorescenza. I militari hanno sequestrato anche un sacco di semi provenienti dall’Olanda con corriere espresso, bilancini di precisione, due etti di foglie essiccate.
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