Lega Pro: società in regola sarebbero 65, in arrivo 11 ripescaggi

TERAMO- Ci siamo. Al traguardo delle iscrizioni in sessantacinque. La Lega Pro si prepara al­la «rivoluzione». E a una estate caldissima tra difficoltà economiche e processi spor­tivi. Mario Macalli, il presidente, confida di poter celebrare il rito dei calendari po­co prima di ferragosto, precisamente il 12, ma gli imprevisti sono dietro l’angolo. Per sua fortuna la Lega Pro ha preventiva­mente stabilito di far partire il campiona­to con un certo ritardo, il 4 settembre. Da domani comincerà una partita che porte­rà, nel giro di tre anni, a una nuova strut­tura dei campionati. Perché il punto finale è la stagione 2014- 2015 quando dovrebbe esserci solo la Prima Divisione distribui­ta in tre gironi da venti squadre. Si comincia domani con il Consiglio Federale, ma una idea più precisa si potrà avere soltanto tra un mese. Mario Macalli domani al Cf si presenterà con una proposta: diamoci trenta giorni di tempo per definire nel det­taglio la riforma. Una pausa di riflessione per ammorbidire l’opposizione dell’Aic (che accetta al momento un taglio da 90 a 76 squadre, mentre la Lega pensa che le 76 squadre devono essere solo una fase di passaggio per giungere al traguardo delle sessanta) e per avere una idea più precisa sul numero dei club che riusciranno a so­pravvivere alla crisi economica. In alter­nativa, il presidente potrebbe proporre un rinvio di due-tre mesi sulla riforma com­plessiva per affrontare, nell’immediato so­lo i discorsi sul prossimo campionato.Da un punto di vista econo­mico i segnali non sono confortanti. In Le­ga nessuno si sbilancia sui numeri. Si sa che ci sono situazioni delicate: Salernitana, Catanzaro, società sono concrete. Alessandria, Pro Patria, Brindisi, Melfi. Se le previsio­ni sulle iscrizioni saranno rispettate, sa­ranno necessari undici ripescaggi: un campionato di Prima con due gironi a 18 e un torneo di Secon­da con due gironi da venti.