TERAMO – Individuare un modello che sia “validato” da un punto di vista tecnico/scientifico e che, nel rispetto dei limiti imposti dalle legge nelle aree protette, consenta una gestione adeguata della fauna e in particolare della specie più dannosa per l’agricoltura: il cinghiale. Con questo obiettivo, questa mattina, si è svolto un vertice in Provincia fra il presidente Catarra e il presidente dell’ente Parco Gran Sasso Monti Della Laga, Arturo Diaconale al quale hanno partecipato l’assessore alla caccia, Giuseppe Antonio Di Michele e il direttore del Parco, Marcello Maranella. Nella riunione è stato messo a punto un percorso a tappe che prevede il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse, dagli agricoltori ai cacciatori, e delle istituzioni pubbliche interessate dai Comuni al Prefetto. I due enti hanno concordato sulla necessità di affrontare con metodo e in tempi brevi un problema, quello dei danni all’agricoltura da parte della specie ungulata, che, a fasi cicliche supera i limiti fisiologici e assume proporzioni preoccupanti per un settore vitale per il nostro territorio ricco di produzioni tipiche. Si è quindi deciso di convocare un tavolo tecnico per il prossimo 20 luglio.
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