"No all'accusa di associazione a delinquere"

TERAMO – “Un’accusa abnorme”. Così i rappresentanti locali di Rifondazione comunista definiscono  i capi di imputazione, in particolare quello di associazione a delinquere, a carico dei ragazzi di Azione antifascista e di quelli di estrema destra. Le accuse riguardano un ampio faldone che inizia dai fatti del 2009, ossia dalla rissa (secondo la Questura, ma che Rifondazione giudica un’aggressione) tra i ragazzi di sinistra e quelli di estrema destra nei pressi di una nota discoteca. Da allora ci sono stati diversi episodi più o meno connessi col primo, che si sono intrecciati anche con la vicenda della raccolta firme per salvare il vecchio stadio comunale e l’incursione dei giovani di sinistra all’interno del Consiglio comunale. Di fatto, oggi, sul capo dei ragazzi di Azione antifascista pendono accuse come quella di “devastazione e saccheggio” (per la rissa al bar Borromei), stalking (nei confronti del sindaco Brucchi) e addirittura anche di brigantaggio (legato sempre ai fatti del Borromei). “Gli episodi – afferma il segretario comunale di Rifondazione Filippo Torretta – andavano giudicati separatamente, non si può parlare di associazione a delinquere per gruppi che nascono con finalità politiche, non si tratta di delinquenti o terroristi”. Per questo Rifondazione annuncia, a partire da settembre, azioni di mobilitazione e protesta.