TERAMO – La scomparsa di Remo Gaspari ha sconvolto il mondo della politica. Tanti i messaggi di cordoglio arrivati alla famiglia dalle istituzioni e le reazioni. Dopo il Consiglio regionale d’Abruzzo anche l’Aula della Camera ha tributato un minuto di silenzio ed un applauso unanime in onore dell’ex ministro democristiano scomparso oggi. Il ricordo di Gaspari è stato sollecitato dal leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini che in una nota congiunta con il segretario Lorenzo Cesa e il presidente Rocco Buttiglione, ha dichiarato: "Apprendiamo con profonda commozione la notizia della morte dell’amico Remo Gaspari, storico esponente della Democrazia Cristiana che in tanti anni di incarichi di governo ha servito la nostra Repubblica con grande dignità e onestà. Resterà sempre vivo in noi il ricordo di un uomo retto, innamorato della sua terra, l’Abruzzo, e che ci ha onorato fino all’ultimo giorno con i suoi buoni consigli e la sua fraterna amicizia. Alla famiglia di Gaspari le più sentite condoglianze da parte di tutta l’Udc"."Un uomo di grande levatura morale e culturale": così il presidente della Rgione Abruzzo, Gianni Chiodi, ricorda l’ex ministro Remo Gaspari.
"Un signore nello stile e nel confronto con gli altri – prosegue Chiodi – dotato di grande umanità e disponibilità all’ascolto, un pragmatico del fare che è riuscito a lasciare un’impronta indelebile. Il suo esempio, ne sono certo, non sarà mai dimenticato". "L’Abruzzo intero – prosegue Chiodi – in questi anni ha nutrito grande ammirazione nei suoi confronti. Un uomo di assoluto rilievo nella storia della politica italiana che tanto ha saputo dare alla sua regione dal punto di vista umano e politico con la sua encomiabile attività. Un contributo forte per la crescita sociale, culturale ed economica dell’Abruzzo in tempi sia pure diversi dai nostri in un Abruzzo del passato caratterizzato da una trasformazione da agricola a territorio industriale e del terziario. I suoi moniti, comunque, rappresentino un esempio per tutti". "L’Abruzzo perde un esempio di concretezza e di sobrietà". Lo afferma il senatore del Popolo della Libertà, Fabrizio Di Stefano commentando la morte di Remo Gaspari. "Ricordo innanzitutto l’uomo sempre vicino alla gente che non si è mai chiuso nella torre d’avorio – aggiunge Di Stefano – e lo affermo da persona che ha scelto da giovanissimo di militare in una parte politica che certo non ha fatto sconti al partito di Gaspari". "Inoltre – conclude Di Stefano – di lui rimarrà la testimonianza di un politico fattivo, artefice dello sviluppo della crescita della sua amata terra, grazie all’autorevolezza conquistata sul campo nell’ambito delle massime istituzioni dello Stato". “Remo Gaspari – ha detto il sindaco di Teramo, Maurizio Bruchi – ha infuso in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo, il senso della disponibilità, dell’apertura, insegnando che la passione per il proprio compito deve unirsi all’operosità, all’altruismo gratuito, al lavoro instancabile e concreto. L’Italia perde uno dei più importanti artefici della politica del dopoguerra; l’Abruzzo perde uno dei suoi figli migliori, che ha amato questa terra, la sua gente ed ha realizzato per essa opere e percorsi che lo hanno allineato tra le Regioni più progredite negli ultimi 50 anni. Interpreto i sentimenti della città di Teramo, ed esprimo un comune e diffuso lutto, in parte mitigato solo dalla consapevolezza del bene compiuto in vita, anche per essa, da Remo Gaspari” ."E’ morto il padre della nostra Regione, ora siamo tutti un po’ più orfani. Ora inizia il suo mito – ha afferma il capogruppo regionale del PD, Camillo D’Alessandro, che aggiunge – mi auguro che la classe dirigente abruzzese sia all’altezza della sua eredita’".