Coldiretti: ancora un allarme per il nuovo aumento dei costi

TERAMO –  Le oltre seimila e cinquecento imprese agricole del teramano tornano a fare i conti con il progressivo e penalizzante incremento dei costi di produzione. Nel mese di giugno l’aumento generale è stato del 5,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il principale fronte caldo resta quello dei mangimi, con i prezzi che hanno subito un rincaro medio del 17,5%. Lo rivela la Coldiretti Teramo sulla base degli ultimi dati diffusi da Ismea, sottolineando che i rialzi riguardano anche i concimi che segnano +6,4%, i capi da allevamento che fanno registrare +5,1%, con una brusca accelerazione a giugno anche per il capitolo energetico (+5,8%), con carburanti e energia elettrica aumentati in un anno rispettivamente del 6 e del 7,1%. Non emergono invece particolari tensioni sul mercato delle sementi, rincarate dell’1,3% rispetto a giugno 2010. Aumenta del 2,2%, in media, il costo a carico delle aziende agricole relativo all’acquisto del materiale vario, mentre i salari hanno fatto segnare in un anno +1,2%. «A fronte di aumenti speculativi di energia e mangimi, stiamo assistendo a un calo vertiginoso dei prezzi dei prodotti agricoli all’ingrosso che compromettono definitivamente il reddito delle imprese – ha dichiarato Raffaello Betti, direttore della Coldiretti Teramo – se la tendenza dovesse confermarsi anche per i prossimi mesi, i bilanci degli agricoltori subirebbero un duro colpo in un periodo già molto difficoltoso. È vero che le aziende reagiscono e stanno cercando strade alternative, come la vendita diretta e nei mercati di Campagna Amica con prodotti a km zero, opportunità che la Coldiretti ritiene importante per sostenere una filiera agricola che tagli le intermediazioni e offra prodotti genuini al giusto prezzo, ma che tuttavia da sola non è sufficiente per risollevare il comparto».