Il Rettore di Teramo non ci sta e chiarisce

TERAMO – Non ci sta ad essere accusata, il Rettore dell’università di Teramo, Tranquilli Leali, per avere sollevato un problema di disparità di trattamento tra gli studenti provenienti dall’Aquila e quelli che arrivano da altre zone d’Italia. In poche righe di dichirazione ufficiale chiarisce la propria posizione e i sentimenti che muovono le sue decisioni.

«Con profondo sgomento leggo sulla stampa dichiarazioni e commenti che stravolgono la mia ferma posizione di tutela dei miei studenti provenienti dalle zone tragicamente colpite dal terremoto del 2009. Ritengo, che, congiuntamente al criterio oggettivo che trova nel riferimento all’Università aquilana il requisito per orientare le azioni di sostegno (anche indirizzato alla più generale azione di ausilio alla collettività della Città di L’Aquila), debba essere altresì considerato il criterio della “provenienza” dei ragazzi. Pertanto, comprendo pienamente lo spirito che ha mosso il rinnovo dell’accordo di programma stipulato nel maggio 2009 tra il nostro Ministero e l’Università dell’Aquila. Pur tuttavia, non posso che dolermi per la permanenza della disparità di trattamento che i miei studenti aquilani, a parità di oggettive condizioni, sono costretti a subire se vogliono iscriversi a Corsi di studio del mio Ateneo, liberamente scegliendo la Facoltà maggiormente rispondente alle loro inclinazioni e alle loro prospettive di vita. Ribadisco, pertanto, che pongo una problematica di rispetto e tutela dei ragazzi (e delle loro famiglie) accomunati da un unico dato: la tragicità del terremoto e dei suoi devastanti effetti. Credo che tutti dobbiamo credere e combattere per tale esigenza di giustizia. È evidente che non posso accettare ogni altra interpretazione dei miei sentimenti».