Melania, il marito parlerà per ultimo

L’AQUILA – Smagrito, molto provato, Salvatore Parolisi è davanti ai giudici del tribunale del Riesame che – dopo avere esaminato la memoria difensiva di 150 pagine, stanno ora ascoltando l’intervento del secondo dei due difensori (il primo ha parlato per un’ora e mezza). Parolisi, arrivato all’Aquila alle 9.15, farà dichiarazioni spontanee dopo gli interventi dei suoi legali, Valter Biscotti e a Nicodemo Gentile. L’udienza si svolge in camera di consiglio, quindi è chiusa al pubblico; sono presenti i magistrati della procura di Teramo anche se la seduta è dedicata esclusivamente alla difesa. Il collegio – presidente Gargarella (presidente), Tracanna e Serafini – dovranno decidere entro oggi o al massimo domani sull’istanza, perché martedì scadono i termini. Non è escluso, però, che possano decidere per gli arresti domiciliari di Parolisi, arrestato il 20 luglio scorso. Attorno al tribunale si è riunita una piccola folla di giornalisti e cameramen, ma anche curiosi; uno di questi, quando Parolisi è passato, scortato da due agenti di polizia penitenziaria, gli ha urlato contro. Intanto, Tgcom ha diffuso una nota in cui rivela alcune indiscrezioni sulla perizia difensiva che si baserebbe su tre punti chiave: l’ora della morte, le tracce del Dna, le celle telefoniche. Nella memoria si contesta la perizia medico legale nella parte in cui stabilisce data e ora del decesso. Secondo la difesa, la Procura avrebbe ha fatto in modo di "adattare" l’ora della morte di Melania proprio per mettere sotto accusa Parolisi. Si può dimostrare che quando Melania è stata uccisa, Parolisi era al parco di Colle San Marco. Per quanto riguarda il Dna, secondo i legali tutti gli sforzi degli inquirenti si sono concentrati solo sul profilo di Parolisi mentre sono state trascurate altre tracce, delle quali non si è mai sentito parlare. Sul corpo di Melania sono state trovate tracce biologiche riconducibili a sei profili maschili, mai approfonditi, e altre tracce miste. Il terzo interrogativo riguarda le celle telefoniche. Secondo gli avvocati non si può affermare con certezza assoluta che il telefono di Melania prendesse solo in corrispondenza del monumento dei caduti di Colle San Marco.