Cgil, Di Odoardo: "La manovra non tocchi i lavoratori"

TERAMO – Note di violino per suonare "O bella ciao". Si è aperto così il comizio organizzato dalla Cgil a chiusura della manifestazione regionale organizzata dal sindacato contro la manovra del Governo e che ha visto a Teramo circa 4mila partecipanti, secondo le fonti della questura, arrivati da tutto l’Abruzzo con 35 pulmann. Allo sciopero, partito da largo madonna delle Grazie, hanno aderito tutte le sigle sindacali ma anche esponenti di associazioni, i segretari di partito (Idv, Pd, Sel, Prc) e tanti lavoratori cassa integrati della provincia di Teramo.  "La manovra non deve punire i lavoratori. Cosa c’entra il lavoro con la manovra? – ha dichiarato il segretario provinciale della Cgil, Giampaolo Di Odoardo -. Sulle pensioni non accettiamo lezioni da chi va in pensione dopo 5 anni. Piuttosto perchè non si vanno a intaccare i grandi patrimoni e che fine hanno fatto i tagli della politica? Sarebbe come chiedere agli agnelli di festeggiare ogni giorno la Pasqua. A pagare non possono essere sempre i lavoratori, e l’Abruzzo sta pagando un prezzo troppo altro". Di Odoardo non risparmia critiche anche sul trubuto in termini di vite. "In Abruzzo abbiamo avuto solo nel 2011 ventinovemorti sul lavoro, molti dei quali non superano i trent’anni." "La vera novità di questa manifestazione -ha concluso Di Odoardo – è la gente, sono le persone comuni, i tanti teramani che gridano forte ‘Basta!’. Alla manifestazione erano presenti anche il segretario nazionale della Flc (Federazione lavoratori della comunicazione) Emilio Miceli, e il segretario regionale della cgil Gianni Di Cesare. Allo sciopero hanno aderito anche allcuni esponenti del comitato aquilano 3.32 che si sono recati sotto la casa del governatore Giani Chiodi con uno striscione: "L’Aquila con rabbia. Dimettiti".