Il Comune affida l'archivio storico al Cisia

TERAMO – “Perché affidare un servizio ad una società privata pagando 316 mila euro, quando lo si potrebbe avere quasi gratis?”. E’ la domanda che si pone l’Italia dei Valori, in merito alla decisione della Giunta comunale di far gestire dal Cisia, una società privata di Mosciano Sant’Angelo, l’archivio storico dell’Ente, che prima si trovava nella sede del Municipio. “Si tratta – spiega il capogruppo dell’Idv in Consiglio comunale Siriano Cordoni – di un vero e proprio patrimonio di documenti, anche molto rari e preziosi, che contiene addirittura pergamene antichissime. Chi ci dà la garanzia che il privato lo custodisca correttamente? E’vero: c’è una fidejussione, ma non basta, se i documenti vanno persi il danno sarebbe incalcolabile”. Secondo l’Idv lo stesso servizio, in maniera decisamente più economica, avrebbe potuto essere delegato all’Archivio di Stato. “Quei soldi, ben 316 mila euro spalmati in 5 anni – aggiunge Fausto Napolitani (Idv) – potevano essere investiti nel sociale. E poi ci chiediamo come mai una decisione del genere sia stata presa dalla Giunta e non concordata con tutto il Consiglio: viene il dubbio, che, anche tra i consiglieri di maggioranza, qualcuno avrebbe potuto storcere il naso. Per noi comunque si tratta di un atteggiamento irresponsabile: in questo caso l’amministrazione non ha agito come un buon padre di famiglia”. L’Idv sottolinea che l’operazione avrà anche dei costi sull’utenza: in base all’accordo siglato tra Comune e Cisia, infatti, per la consultazione dei documenti si spenderanno 8 euro, per le fotocopie da 50 centesimi ad un euro e per la scansione 5 euro. “Se un teramano – conclude Cordoni – volesse effettuare delle consultazioni dovrebbe andare a Mosciano oppure farsi spedire la documentazione, che senso ha tutto questo quando il materiale si sarebbe potuto conservare nella sede dell’ex carcere di Sant’Agostino ed in quella di Porta romana?”.