Al Braga servono 600mila euro. Stipendi garantiti solo per un mese

TERAMO – Le casse del Braga piangono: “In questi giorni – dice Alberto Melarangelo, presidente del Cda dell’Istituto – abbiamo pagato gli stipendi di luglio. Riusciremo a pagare un’altra mensilità. Poi serve un intervento che consenta di chiudere l’anno, 600mila euro”. Servono soldi e servono subito, tanto da spingere il sindaco Brucchi a mettere in agenda per oggi un incontro con il presidente della Fondazione Tercas, Mario Nuzzo. Obiettivo: tentare di trovare una soluzione. Ma servono soldi soprattutto a fronte dei risultati ottenuti dal Braga nonostante la crisi: “A fronte di venticinque dipendenti, abbiamo seicento iscritti, che sono aumentati e che sono il segno di una straordinaria vitalità. Quasi un miracolo”. “Ma più di così, non possiamo fare – prosegue Melarangelo – . Il Braga è un Istituto superiore di studi musicali e perciò è vincolato a un contratto nazionale che impedisce di fare tagli oltre un certo margine”. La differenza tra un istituto pareggiato come il Braga e un conservatorio sta nel fatto che un conservatorio è a carico dello Stato. Da qui la necessità della statizzazione: “Tra marzo e aprile ci siamo andati vicino grazie all’impegno del senatore Paolo Tancredi, ma poi il Tesoro non ha voluto caricare il bilancio dello Stato di 1 milione di euro in più e ha respinto l’emendamento”. Ma quanti sono i soldi che il Braga riceve? “Ogni anno i Comuni di Teramo e Giulianova ci danno 95mila euro l’uno; 475mila la Provincia e 250mila la Regione Abruzzo, che sino a due anni ne dava 550mila. Più 100mila della Fondazione Tercas. Per avere un’idea, basti pensare che ogni mese paghiamo 110mila euro di stipendi”. “Il Braga – continua Melarangelo – ha centodieci anni di storia ed è la più antica istituzione formativa d’Abruzzo, ma anche un’eccellenza italiana. I poli teramani dell’alta formazione, cioè l’Osservatorio, l’Izs, l’Università e lo stesso Braga, vanno messi in sicurezza. Sono i principali volani della nostra ripresa”.