TERAMO – Università: le matricole snobbano i prof. Le giornate di orientamento organizzate dalla Facoltà di Scienze politiche si sono rivelate un flop: davvero pochi gli aspiranti studenti che si sono presentati in Ateneo, quasi nessuno, poi, si è recato al colloquio con i docenti, che, reclutati dal Preside, secondo un fitto calendario di incontri prestabiliti, li aspettavano diligentemente nelle loro stanze. Le potenziali matricole hanno invece preferito rivolgersi alla Manager di Facoltà. Risultato: i docenti ci sono rimasti davvero male. “Sembrava di stare nel deserto”, è stato lo sfogo a caldo del professor Everardo Minardi su Facebook. I professori lamentano la mancata organizzazione (quelli che in che in genere se ne occupavano sono andati in pensione) e la scarsa pubblicità che si è data all’evento. Qualunque sia la causa, resta il fatto che un numero così esiguo di aspiranti matricole non si era mai visto. Intanto l’Ateneo punta sulla prossima giornata dell’orientamento che si terrà il 30 settembre e che riguarderà anche Scienze della comunicazione e Giurisprudenza. Secondo Minardi, che è un esperto in sociologia, le motivazioni di questa disaffezione verso l’Ateneo teramano sono tante. “In 15 anni – afferma il docente – la politica locale, sia di destra che di sinistra, non ha fatto nulla per favorire la residenzialità studentesca, attraverso la casa dello studente, e neanche quella dei professori, che, terminate le lezioni, preferiscono tornare a Roma. Purtroppo anche oggi il problema è bipartisan: nessuno sembra aver capito il potenziale dell’Ateneo”.
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