TERAMO – Ospedale di Atri: la Asl gioca d’anticipo sulla sentenza del Consiglio di Stato, attesa per dopodomani, e presenta il suo piano di ristrutturazione. Le novità, decise ieri, riguardano soprattutto il reparto di Pschiatria, che non chiuderà ma verrà ridimensionato, secondo le disposizioni regionali. I posti letto da 10 passeranno a 5, per quanto riguarda l’Spdc, ossia il Servizio psichiatrico diagnosi e cura, riservato ai trattamenti sanitari obbligatori. “Una decisione – spiega il manager della Asl Giustino Varrassi – che è stata presa dalla Regione: ufficialmente è prevista l’esistenza di due Spdc, a Teramo e Giulianova. Tutto questo non interferirà affatto con l’attività del centro di salute mentale ambulatoriale, che funziona molto bene. La riduzione dei posti letto inoltre rispetta l’indice di occupazione reale dei letti, che era molto basso, bisogna anche ricordare che due psichiatri sono andati in pensione e che purtroppo la legge attuale impedisce alle pubbliche amministrazioni di fare assunzioni”. Il reparto di Urologia non subirà ridimensionamenti: inizialmente la Asl aveva pensato di ridurre il servizio da h 24 (ossia anche di notte) ad h 12, ma non ci saranno le modifiche annunciate. “Purtroppo – conclude Varrassi – spesso si utilizza la Sanità per farne un uso politico, di propaganda elettorale. Sono sorpreso che alla manifestazione indetta sabato scorso per l’ospedale San Liberatore di Atri ci sia stata una partecipazione bipartisan, di destra e sinistra, ma soprattutto che qualcuno abbia invitato i giovani a marinare la scuola per fare numero alla sfilata”.
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