La Corte d'Appello: "Troppi 2 milioni di risarcimento a Panichi"

TERAMO – La Corte d’appello de L’Aquila ha messo un altro tassello nell’annosa vicenda della società Specialfrutta, che ha visto impegnati in un lungo contenzioso, risalente al 1997, il Comune contro il noto imprenditore Giuseppe Panichi. La Corte ha infatti sospeso l’efficacia esecutiva della sentenza del Tribunale di Teramo che condannava il Comune al pagamento di più di due milioni di euro alla società Specialfrutta, e ha attribuito a carico dell’Ente un rimborso pari a 250.000 euro. In sostanza la Corte d’Appello ha ritenuto “eccessiva” la quantificazione dei danni, circa 2 milioni di euro che il Comune avrebbe dovuto pagare, secondo il Tribunale teramano, a Panichi, sollecitando esplicitamente una valutazione più equa del danno subito dall’imprenditore. Il contenzioso è relativo all’ampliamento di un edificio in contrada Casoli, e ruota attorno ad un’ istanza di condono edilizio. Panichi era addirittura arrivato a minacciare di voler pignorare il vecchio stadio comunale, interferendo quindi anche con il progetto di realizzazione del nuovo teatro, se il Comune non gli avesse corrisposto la somma secondo lui dovuta. Questa sentenza della Corte d’Appello va invece nella direzione sperata dal Comune, in quanto raccoglie le istanze stesse dell’Ente, intenzionato a riconoscere un danno alla società Specialfrutta, ma in misura più contenuta rispetto a quanto stabilito dal Tribunale teramano.