Nuove trivellazioni nel teramano: l'Idv dice no

TERAMO – “I sindaci si oppongano alle nuove trivellazioni”. E’ questo l’appello lanciato dal consigliere regionale dell’Idv Cesare D’Alessandro e dal suo collega di partito Riccardo Mercante, consigliere provinciale. Entrambi invitano i sindaci dei Comuni interessati ad una “alzata di scudi per mettere fine allo scempio che si sta compiendo”, avvisando i cittadini che sul Bollettino ufficiale della Regione sono stati pubblicati due avvisi per le autorizzazioni nel teramano. “Basta – dice D’Alessandro – alle trivellazioni sia in mare che sulla terraferma da parte delle imprese che trattano idrocarburi; basta, in particolare, alle concessioni richieste dalla ditta Medoilgas Spa, di proprietà inglese”. Le nuove richieste di trivellazioni riguardano i comuni di Pineto e Roseto, per 13 chilometri quadrati, e i Comuni di Mosciano, Teramo, Cellino, Cermignano, Canzano, Castellalto, Notaresco e Bellante, per 68 chilometri quadrati. “Chiediamo – afferma D’Alessandro a Chiodi ed ai Sindaci interessati di dire no alle nuove trivellazioni nei comuni teramani, che arricchiscono solo le ditte petrolifere e lasciano ai cittadini sostanze inquinanti per decenni e decenni. Ci sono ancora 40 giorni di tempo per presentare osservazioni ed opporsi. Lo possono fare tutti i cittadini”. Mercante punta il dito contro il silenzio della Provincia, definendolo gravissimo e annuncia che prossimamente presenterà una mozione consiliare sul tema. Mai come ora, visto lo stato di crisi che attanaglia le nostre imprese, consideriamo  necessario tutelare le caratteristiche peculiari del nostro territorio. Compito della Provincia – conclude Mercante – deve essere quello di preservare le sue qualità paesaggistiche, di tutelare la sua vocazione prettamente turistica, di salvaguardare la viticoltura, l’artigianato, l’arte, le attività enogastronomiche. Non certo quello di promuovere il bike-sharing fra le trivelle o l’affissione del marchio Costa Blu ad un traliccio. Il presidente Catarra non potrà rimanere inerte di fronte alle rimostranze dei Comuni interessati, per questo chiediamo una convergenza unitaria sulle azioni di tutela del territorio che presenteremo all’interno della mozione”.