Teramo Lavoro: "Per Cretarola tre parti in una commedia"

TERAMO – E’ ancora polemica su Teramo Lavoro, la società in house della Provincia, tornata oggetto dello scontro politico: ieri Fli si concentrava sul doppio ruolo di amministratore unico e collaboratore della società di Venanzio Cretarola, oggi il Pd interviene per chiedere di abbandonare l’incarico. Secondo Ernino D’Agostino, la società strumentale non avrebbe adempiuto a precisi obblighi contrattuali, fra i quali la trasmissione dei report trimestrali per le attività di controllo e l’adozione del piano delle assunzioni che avrebbe dovuto precedere l’assunzione del nuovo personale. “Da tempo – spiega il coordinatore della minoranza – abbiamo evidenziato che non andava bene la tripla “parte in commedia” dell’amministratore unico della società : amministratore della società, soggetto contrattualizzato dalla stessa e consulente (ruolo mai formalizzato) della Giunta Provinciale per le politiche del lavoro. Aquesto si aggunge che la docietà non ha mai provveduto a fornire i dati richiesti dalla Commissione di Vigilanza sulle nuove assunzioni effettuate (criteri di selezione, requisiti professionali, prestazioni effettuate, emolumenti percepiti)”. “Non intendiamo fare processi ed emettere sentenze- prosegue D’Agosino – ma ci sembra evidente che il venir meno di elementari criteri di trasparenza richieda la rinuncia all’incarico da parte dell’amministratore unico. Cretarola lasci subito il mandato per chiarire la sua posizione”. Per D’Agostino l’incarico può essere temporaneamente affidato a uno dei dirigenti della Provincia per dare continuità a servizi e per consentire al presidente Valter Catarra, che ha i poteri di controllo e di indirizzo sull’attività della società, di disporre una approfondita indagine amministrativa sulla situazione. I gruppi del centrosinistra si riservano intanto di chiedere l’istituzione di una specifica Commissione consiliare di inchiesta .