Rifiuti, poteri alle Province nella nuova legge

TERAMO – "Certezze sulla governance in materia di rifiuti" grazie all’affidamento alle Province della gestione del ciclo integrato e alla previsione di "strumenti normativi finalizzati ad eliminare le inerzie, le inefficienze ed il rimpallo delle responsabilità a danno dei cittadini". Così l’assessore regionale ai Rifiuti, Mauro Di Dalmazio, ha presentato in una conferenza stampa, il nuovo testo di legge licenziato dall’Esecutivo regionale "e aperto ad ulteriori contributi migliorativi in sede di esame nell’iter consiliare, ricordando anche che è ancora aperto un tavolo di confronto con il Governo per l’analisi di alcune problematicità sulle gestioni e le titolarità esistenti". Il disegno di legge proposto dall’assessore Di Dalmazio adempie ad una previsione di legge del 2010 che, eliminando gli enti d’ambito – peraltro in Abruzzo mai costituitisi, eccetto per Teramo dove però non è mai entrato in funzione – affida alle Regioni la individuazione dei soggetti gestori entro il 31 dicembre prossimo. "Dopo una lunga riflessione – spiega Di Dalmazio – abbiamo affidato alle Province il ruolo di Autorità d’Ambito perché le riteniamo, per il loro fisiologico ruolo di coordinamento, capaci di realizzare una gestione unitaria sul proprio territorio, raggiungendo quegli elementi di uniformità che rientrano negli obiettivi della legge". In sostanza i nuovi Ato coincidono con i confini amministrativi delle province e ovviamente un ruolo primario sarà svolto dai comuni che parteciperanno permanentemente alla Conferenza territoriale d’ambito. Lo strumento programmatorio è il Piano d’ambito che definisce l’insieme delle attività e dei fabbisogni degli impianti necessari a garantire la gestione integrata dei servizi. Di Dalmazio ha poi spiegato che nella legge sono state inserite "disposizioni stringenti per sopperire ad eventuali inadempimenti nella fase di attuazione, che porteranno un apprezzabile e significativo risultato anche per i cittadini, sulle cui spalle non dovranno più ricadere inerzie e inefficienze". Questo, per l’assessore al ramo è un "punto nodale della legge" perché a suo dire le criticità che oggi si registrano in materia di gestione dei rifiuti sono sostanzialmente addebitali alle inerzie che che hanno vanificato la possibilità di poter utilizzare milioni di euro per adeguare gli impianti e per sostenere la raccolta differenziata, risorse che la Regione sta recuperando. A questo proposito l’assessore ha annunciato che le risorse recuperate, circa 10 milioni di euro, sono state riprogrammate e "saranno destinate solo laddove esistano progetti cantierabili e sostenibili e con prescrizioni sulla tempistica".