"Stipendi d'oro", il sindaco: "Ridimensioniamo i premi"

TERAMO – Gli "stipendi d’oro" dei dirigenti non sbilanciano certo la maggioranza ma la fanno comunque riflettere e la riequilibrano. E’ la stessa maggioranza che nei giorni scorsi ha fatto molto parlare sui compensi dei dirigenti comunali. La stessa maggioranza convocata dal sindaco Maurizio Brucchi ieri per stabilire le priorità dei temi che approderanno nel prossimo Consiglio comunale, ma anche per tirare le fila dei suoi, dopo le perplessità manifestate sulle cifre in busta paga del personale amministrativo di vertice. Il sindaco Maurizio Brucchi rassicura: "Il meccanismo delle premialità dei dirigenti va sicuramente cambiato, al momento adottiamo criteri elastici dovuti alle direttive di un regolamento in vigore dal 2006 che stabilisce soglie di premi omogenei pur in presenza di punteggi di merito diversi. Su questi criteri possiamo incidere nella bozza del nuovo regolamento che verrà condiviso da tutta la maggioranza. A questo – ha dichiarato ancora il primo cittadino – si aggiunge il pensionamento di un dirigente (Alessandro Gadaleta) per cui il numero dei dirigenti scenderà ulteriormente a 7". Il sindaco si dichiara dunque favorevole a segnali di parsimonia in tempi di vacche magre, e manda giù con fair play lo sconcerto esternato pubblicamente da diversi consiglieri della maggioranza ma anche da due assessori della sua Giunta (Marchese e il vicesindaco Di Sabatino). "E’ normale che ci sia una riflessione – ha commentato – e apprezzo la pacatezza dei toni usati". Soddisfatti anche i consiglieri di maggioranza? Sembrerebbe di sì. Certo è pur vero che la rimodulazione delle premialità incide in minima parte sugli emolumenti complessivi percepiti dai dirigenti, che sono stabiliti dalla cumulazione di quanto previsto dal contratto collettivo e da quanto previsto da un fondo concordato con i sindacati. I premi rappresentano, per così dire, un sassolino nelllo stagno, che tuttavia dà modo ai consiglieri di ribadire che "i premi vanno attribuiti, se meritati". Tradotto significa più risultati, senso di responsabilità, più reperibilità e maggiore disponibilità con l’utenza, doti evidentemente scarsamente percepite dai consiglieri che si fanno portavoce della popolazione. "Sulla questione dei dirigenti non possiamo incidere in maniera significativa – ha dichiarato il consigliere Roberto Canzio – ma gestirla meglio sì". Canzio ne fa un problema di metodo e a margine della riunione di maggioranza commenta: "Il confronto ci è servito a stabilire una linea comune sul tema che servirà a superare le posizioni individuali emerse fino a questo momento. Questo non significa essere allineati, ma abbiamo trovato un accordo".