Va a fuoco l'auto di un editore teramano

TERAMO – “Cos’altro ancora mi devo aspettare?”. E’ uno degli interrogativi che frullano nella testa del noto editore teramano Enrico Santarelli, proprietario della testata PrimaPagina, all’indomani dell’incendio doloso del suo Suv, che era parcheggiato  in via Molinari. Stamattina Santarelli è stato ascoltato dai Carabinieri della stazione di Teramo, ai quali ha sporto denuncia sull’accaduto: con lui è stato sentito anche un suo vicino, che è stato il primo a dare l’allarme e a raccontare di aver visto un uomo di colore allontanarsi in tutta fretta. “E’ accaduto ieri sera – racconta Santarelli -, intorno alle 21,30: ero in casa e mi hanno citofonato per avvertirmi che la mia auto stava andando a fuoco. Sono sceso immediatamente e ho trovato un mio vicino che già stava intervenendo con l’estintore. I vigili del fuoco sono arrivati poco dopo e hanno impedito che le fiamme si propagassero oltre. La tempestività degli interventi ha permesso che l’auto subisse danni per 6-7 mila euro”. Santarelli ha la certezza che si sia trattato di un incendio doloso, in quanto è stata trovata una bottiglia con del liquido infiammabile accanto all’auto. “Sinceramente sono abbastanza sconvolto, ma, lo dico apertamente, continuerò a lavorare ed andare avanti. Non so se tre indizi facciano una certezza ma devo comunque registrare un’anomalia significativa: da quando ho iniziato la mia attività di editore, con il mensile PrimaPagina, ci sono stati ben tre episodi fin troppo simili”. Santarelli si riferisce al cortocircuito che 4 anni fa si verificò all’interno della redazione de “Il giornale 24 ore”, di cui era editore. “Non abbiamo mai avuto la certezza che si fosse trattato realmente di un cortocircuito, o meglio, di una casualità, anche se al momento l’ipotesi del dolo mi sembrò assurda in una realtà come quella di Teramo”. Un anno fa anche lo scooter di Santarelli si incendiò misteriosamente e ora è toccato all’auto. Santarelli ha espresso tutti i suoi dubbi anche ai Carabinieri che stanno indagando sull’episodio, e che probabilmente lo vorranno risentire a breve. “Ovviamente non ho la certezza che si tratti di eventi legati alla mia attività professionale, ma è certo che sono iniziati da quando ho intrapreso la strada dell’editoria. Forse la crescita che abbiamo avuto, anche in termini di fatturato pubblicitario, ha potuto dare fastidio a qualcuno. Questo però non mi ferma: ho la serenità necessaria per continuare: sto già lavorando al numero di gennaio”.

La solidarietà. All’episodio misterioso sono seguiti attestati di solidarietà. In particolare, quella del direttore e  della redazione di PrimaPagina e il cda di ECS srl, vicini al proprietario della testata per l’accaduto: «Se tre indizi fanno una certezza,  il dubbio che i tre episodi non siano del tutto casuali è legittimo – scrivono in una nota -. PrimaPagina  è una testata che in due anni è riuscita a diventare un punto di riferimento nell’editoria teramana grazie al lavoro, passione e valori che condividiamo. Valori che ci hanno portato a realizzare un giornale in cui le informazioni sono al servizio dei cittadini, fatto dalla gente per la gente. Questi incresciosi episodi non ci impediranno di continuare nel nostro lavoro con l’attenzione e la cura di sempre».