Aeroporto d'Abruzzo, Fli propone di privatizzarlo

TERMO – Per rilanciare l’aeroporto d’Abruzzo ed evitare ogni rischio di limitazione o chiusura, il gruppo regionale di Fli ha presentato un progetto di legge che mira alla privatizzazione della sua gestione. Il progetto di legge, illustrato oggi dal consigliere Berardo Rabbuffo, prevede sostanzialmente la "dismissione" della partecipazione della Regione alla Saga, la società che gestisce lo scalo abruzzese. Secondo quanto riferito dal consigliere di
Fli, attualmente il pubblico detiene l’85% delle quote della società (il 41,30% la Regione Abruzzo), mentre il privato il 15%, comprensivo anche delle casse di risparmio. "Vorremmo che la Saga – ha spiegato Rabuffo – diventi sempre di più una società di capitali idonea a produrre profitti e, attraverso una diversa composizione societaria non più ancorata al pubblico, capace di competere sul mercato. Una politica di privatizzazione, dunque, che si propone il raggiungimento di una migliore efficienza, una gestione dinamica e innovativa destinata a conservare e migliorare la capacità di produrre reddito". Per l’esponente di Fli, la cessione delle quote di partecipazione da parte della Regione permetterebbe, inoltre, all’ente di avere a disposizione una "cospicua" entrata da utilizzare, ad esempio, per ridurre il deficit di bilancio, e di razionalizzare e contenere diversi costi, come i sussidi che oggi vengono erogati alle compagnie aeree attraverso il piano marketing. Piano che assorbe circa 4 milioni di euro l’anno. "L’effetto – ha sottolineato – sarebbe, dunque, quello di ottenere nuove economie di bilancio, le quali in parte potrebbero essere impiegate anche per ammodernare e rendere efficiente tutta la rete logistica dei trasporti che collega l’aeroporto con le ferrovie, il porto, la rete stradale e, quindi, con i maggiori centri abitati"