"Stipendi d'oro", il Pd: «Brutta politica, maggioranza a rischio»

TERAMO – Le posizioni assunte dalla maggioranza e il dibattito scaturito sugli “stipendi d’oro” dei dirigenti del Comune, fa riflettere il Pd teramano che parla di “brutta politica” ma offrono anche il fianco alle critiche, a tratti sarcastiche, del capogruppo Giovanni Cavallari che chiede, per il bene dei teramani, “amministratori migliori”. «Pietosamente – si legge nella nota diffusa dal consigliere – prima di dire la nostra, abbiamo atteso che la polemica che si è accesa nel centro-destra teramano in merito ai premi economici elargiti ai dirigenti, fosse sedata dal sindaco. Ma ora il Re è nudo. Ci aspettavamo altro da Brucchi. Ci aspettavamo sostanza, e non i soliti ‘faremo, vedremo…’ e inconsistenti giustificazioni pseudo-giuridiche». «Il sindaco – prosegue Cavallari – per giustificare madornali errori amministrativi, invoca di osservare un regolamento comunale del 2006, quando ci sono leggi dello Stato a regolamentare la materia. Come si può disconoscere quella che tecnicamente si chiama ‘gerarchia delle fonti’, per la quale un regolamento comunale diventa carta straccia, quando vada in direzione opposta alle norme statali. Un regolamento che Brucchi invoca quasi fossero le Tavole di Mosé, e che rende evidente – per Cavallari – la mancanza di volontà politica di occuparsi dei premi distribuiti a pioggia, uguali per tutti, nella misura di ben 19.616,69 euro a testa. Per molti, lo stipendio di un anno di lavoro, seppure». «Una questione decisamente scottante – commenta ancora Cavallari – se nel giro di una settimana si sono ferocemente accapigliati tra loro, non solo diversi consiglieri di maggioranza, ma perfino assessori, vice-sindaco, membri del nucleo di valutazione e il direttore generale. Smentite, contraddizioni, rappresaglie, pressappochismi da rabbrividire, che altro non sono se non indicatori dello stato in cui si trova questa maggioranza». A proposito, Cavallari domanda in conclusione: “E’ ancora tale? E quanto durerà?”