Trasporto pubblico, l'Arpa: "Non siamo contrari alla fusione delle aziende"

TERAMO – Il presidente dell’Arpa Massimo Cirulli non è contrario alla fusione delle aziende del
trasporto pubblico locale in Abruzzo, ma avverte che il processo di fusione "porterà inevitabilmente ad esuberi di personale che rappresenteranno un problema di cui la Regione Abruzzo dovrà farsi necessariamente carico".Lo ha detto questa mattina nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Chieti, intervenendo sulla riforma del Trasporto pubblico locale in Abruzzo ed sulla costituenda società unica. Per Cirulli le economie che si realizzeranno a seguito di tale processo di accorpamento delle aziende pubbliche di Tpl scaturiranno in buona parte dalla riduzione del costo del personale conseguente al sensibile assottigliamento degli organici.Secondo Cirulli, che ha citato uno studio effettuato nel 2007 da Kpmg e commissionato dalla Regione, ci sono dai 30 ai 40 impiegati che risulterebbero in esubero una volta realizzata la fusione, in buona parte presenti presso la direzione generale Arpa. L’auspicio di Cirulli è che la Regione stanzi risorse adeguate per accompagnare l’esodo di quanti verrebbero espulsi dal servizio con il varo della nuova società di autolinee pubbliche, in considerazione del fatto che il  settore del trasporto pubblico locale non dispone di alcuna forma di ammortizzatori sociali."Noi non siamo contrari alla fusione delle aziende pubbliche
di Tpl in Abruzzo, né opporremo per i prossimi mesi alcuna resistenza a quanto previsto dalla legge regionale approvata il 29 dicembre scorso – ha detto Cirulli.  Daremo corso, perciò, ai contenuti di questo provvedimento approvato a fine anno dal Consiglio regionale. E la riforma del Trasporto Pubblico Locale costituisce una priorità da realizzare con urgenza anche per i segretari generali di
Cgil, Cisl e Uil Abruzzo, Gianni Di Cesare, Maurizio Spina e Roberto Campo che però fanno alcune precisazioni. "L’ottica con cui il sindacato sollecita questo riordino – si legge in una nota congiunta – si fonda su tre principi: garantire il diritto alla mobilità a tutti i cittadini abruzzesi; migliorare la qualità dello sviluppo della regione con servizi più qualificati ai cittadini e alle imprese; garantire uno sviluppo del settore per migliorare la vivibilità delle nostre città. Per realizzare questi obiettivi sono necessari certezza delle risorse negli anni, ottimizzazione  della spesa e del modello organizzativo, programmazione. Governo e Regione devono garantire gli impegni necessari per la riorganizzazione del settore e la erogazione dei servizi minimi essenziali soprattutto per le aree interne montane a domanda debole tenendo conto anche del processo di liberalizzazione in atto. Per questo secondo i sindacati "diventa fondamentale dare attuazione alla costituzione del Fondo Unico Regionale sui Trasporti, già previsto nella Finanziaria regionale 2011".