Ruffini: "Quale meritocrazia nella sanità?"

TERAMO – Nuove accuse sulla gestione della Sanità, questa volta sui criteri meritocratici, muove il consigliere regionale del Pd Claudio Ruffini verso il governatore Gianni Chiodi. Ruffini fa riferimento allo smantellamento del Centro nutrizionale di Giulianova diretto da Paolo De Cristofaro. “La politica del centro-destra regionale e teramano – si legge nella nota di Ruffini – sembra avere due soli obiettivi: promuovere amici e colleghi vicini alla maggioranza e mortificare i professionisti smantellando le migliori strutture territoriali. Sono queste le azioni che il “modello Chiodi” ha messo in atto e che a Teramo trova espressione nell’ atto di organizzazione aziendale deciso dal manger Varrassi”. “Se poi pensiamo che Robimarga con un solo intervento in due anni nella Asl di Teramo è stato promosso, mentre De Cristofaro è stato bocciato e privato del primariato nonostante il suo Centro di nutrizione faccia ridurre la mobilità passiva del 44%, è evidente che si è promossi o bocciati senza alcun criterio meritocratico”. “Il 7 febbraio si discuterà in Consiglio la mia interrogazione proprio sul Centro di Giulianova – dice Ruffini – voglio sapere se la Giunta regionale è a conoscenza dell’atto della Asl in cui si declassa e depotenzia il Centro Regionale di Fisiopatologia della Nutrizione e se la stessa non debba rivedere la decisione assunta dal direttore generale della Asl trattandosi di un Centro Regionale istituito con apposita legge.” Ruffini speiga che mentre altre regioni, hanno realizzato Centri di riferimento e di coordinamento nazionale, l’Abruzzo sprovvisto di una rete integrata di servizi per i disturbi alimentari, ha addirittura ha scelto di sottodimensionare e di declassare a struttura semplice a valenza dipartimentale l’unica struttura pubblica operativa nella nostra Regione. “Non si comprede la scelta della Asl di Teramo – conclude Ruffini – che pur presentando il dato peggiore a livello regionale per la mobilità passiva, abbia comunque scelto di penalizzare una delle poche strutture che ha una mobilità attiva.”