L'Imu ci costerà il doppio rispetto all'Ici

TERAMO – Quanto ci costerà il passaggio dall’Ici all’Imu? In media il 50% rispetto in più rispetto allo scorso anno. La novità più rilevante è che anche chi ha solo una casa dovrà mettere mano al portafogli: in questo caso, comunque, sono previste delle agevolazioni: una riduzione di 200 euro e una riduzione di 50 euro per ogni figlio a carico sotto i 26 anni, fino ad un massimo di 400 euro. Non ci saranno esenzioni per i fabbricati rurali, a cui verrà applicata l’aliquota ridotta dello 0,2% e si dovrà pagare anche per gli immobili posseduti all’estero. Ad essere interessati saranno circa 12600 teramani possessori di seconde case e 14500 proprietari di prime abitazioni, ma anche per altri immobili, come negozi, uffici e capannoni sono in arrivo rincari del 50% circa. Ai Comuni è lasciata una certa discrezionalità sull’imposta da applicare. “Il Comune di Teramo – spiega l’assessore alle Finanze Alfonso Di Sabatino Martina – ha deciso di scegliere quella di base, pari, per le prime abitazioni, allo 0,4%, e per le seconde allo 0,76% rinunciando volontariamente agli aumenti che avrebbero portato senza dubbio maggiori introiti nelle casse del Comune”. L’Imu, infatti, a differenza dell’Ici, va divisa, per così dire, tra Ente e Stato, mentre eventuali aumenti andrebbero tutti a favore del Comune. Ma come si arriva ad aumenti così considerevoli? La base imponibile dell’Imu è individuata partendo dal valore della rendita catastale rivalutato. Per passare dalla rendita al valore reale dell’immobile sono stati individuati dei moltiplicatori che sono decisamente più alti rispetto all’Ici: ad esempio sulle abitazioni si passa da 100 a 160. “Restano ancora alcuni aspetti da chiarire – conclude l’assessore – ad esempio la modalità e le tempistiche di pagamento o la revisione degli estimi catastali, che forse avverrà in futuro e che, sommata all’effetto dell’Imu, avrà un impatto importante sulle tasche dei contribuenti. Tutto sommato però resto moderatamente soddisfatto, anche se è giusto specificare che la novità non rappresenta la soluzione definitiva per le casse del Comune, visto che ci saranno minori trasferimenti dallo Stato”.