Ruffini e Di Luca: "Subito un commissario per l'emergenza"

TERAMO – Si tornerà  a parlare dei danni causati dall’ondata di maltempo di un anno fa martedì in Consiglio regionale, quando i due consiglieri del Pd Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca presenteranno una risoluzione per chiedere al Presidente Gianni Chiodi di mettere subito in campo alcuni interventi per consentire al più presto il ristoro delle spese sostenute dai Comuni, che in tutto ammontano  a 12.424.069,04 euro. “Chiediamo al Presidente – affermano i consiglieri – di onorare gli impegni presi con i cittadini, ora che è possibile farlo”. Ruffini e Di Luca sottolineano infatti che “con la pronuncia dell’incostituzionalità della norma contenuta nel milleproroghe 2011, meglio nota come tassa sulle disgrazie, in questo momento Chiodi non deve più aumentare la tassazione per attingere ai fondi della Protezione Civile Nazionale”, quindi sollecitano Chiodi a chiedere al Presidente del Consiglio Monti di emanare l’ordinanza attuativa del Decreto di riconoscimento dello stato di calamità.  Altro punto importante per il Pd consiste nella nomina del Commissario per l’emergenza. “I Comuni ed i sindaci non possono più attendere – attaccano Ruffini e Di Luca -al presidente abbiamo anche indicato il percorso da seguire”. Questo l’iter da seguire secondo il Pd: oltre a sollecitare Monti sul decreto per lo stato di calamità, si dovranno riattribuire  i Fondi Fas 2000/2006 pari a 10,3 milioni di euro che sono stati definanziati e destinarli ai ripristini delle infrastrutture danneggiate.  Secondo il Pd Chiodi dovrà anche “chiedere ulteriori risorse derivanti dalla riprogrammazione FAS 2000/2006, soprattutto per i ripristini ed il ristoro ai privati, in considerazione che la cifra da rimodulare  è di oltre 700 milioni di euro. Il presidente, perché questi obiettivi siano perseguibili, attivi anche una sinergia con i parlamentari abruzzesi che hanno manifestato spesso la loro disponibilità a dare il proprio contributo per l’interesse degli abruzzesi”, concludono i consiglieri.