Tutela delle Province, il Consiglio si spacca

TERAMO – Il consiglio provinciale si spacca sulla tutela delle Province. La seduta si è aperta ieri con un’interrogazione dei gruppi di opposizione in merito ai criteri adottati dalla Giunta per l’assegnazione dei contributi per le associazioni e gli eventi culturali e sportivi. Ai rilievi mossi dalla minoranza che ha contestato la frammentazione dei contributi, ha risposto l’assessore alla Cultura, Giuseppe Antonio Di Michele: “A fronte della contrazione delle risorse disponibili – ha spiegato Di Michele – abbiamo operato delle scelte strategiche; si menziona solo a titolo esemplificativo lo sforzo dell’amministrazione a sostegno del liceo Braga, passando per il supporto ad altri eventi e associazioni di eccellenza come la Primo Riccitelli, il Centro ceramico castellano, il Teatro Stabile, il Premio “La tua famiglia in trenta scatti”, che ci ha consentito di portare a Teramo il regista Tornatore. Attenzione è stata riservata ai grandi eventi sportivi che hanno cinvolto i comuni dell’interno, come il Giro d’Italia e la Tirreno-Adriatica”. Il consiglio ha approvato a maggioranza la sdemanializzazione e l’attivazione delle procedure di alienazione per due relitti stradali, un provvedimento che consentirà all’Ente di far cassa con la successiva vendita dei terreni. La discussione tra i banchi dell’assise si è accesa alla proposta di deliberazione presentata dalla minoranza sulla costituzione di un Gruppo di lavoro sui problemi della sanità teramana. Sulla proposta, illustrata dal consigliere Mauro Sacco, è intervenuto il capogruppo PDL, Raimondo Micheli, rilevando “l’incongruenza di un’opposizione che, mentre non vota l’odg proposto dall’Upi, interviene con una proposta di insediare una commissione sanità, una materia su cui la Provincia non ha competenza diretta”. “Non siamo contrari alla composizione della Commissione in linea di principio, – dice subito il presidente Catarra – anzi abbiamo in merito una nostra proposta. Mi dolgo che la minoranza, non approvando l’ordine del giorno proposto dell’UPI sulle Province durante il consiglio aperto, ha di fatto aperto una gravissima frattura istituzionale, in quanto, fatto eclatante, questa è l’unica provincia in Italia in cui non c’è stata unanimità di consensi per la salvaguardia dell’istituzione contro un articolo di un decreto legge impugnato per incostituzionalità dinanzi alla Consulta. Al di là dell’accordo sugli specifici temi e contenuti, essendo venuto meno da un parte il riconoscimento del ruolo istituzionale dell’Ente, le proposte avanzate dall’opposizione appaiono quantomeno incoerenti e strumentali”. Con la stessa motivazione di ordine “politico”, ossia basata sulla “frattura istituzionale” causata dalla mancata approvazione unanime dell’odg Upi, le successive proposte avanzate dai gruppi di opposizione (relative a: modifica del regolamento provinciale Cosap, odg per la convocazione urgente dell’Osservatorio dell’economia; la mozione a firma del capogruppo PD D’Agostino, sui problemi del comparto pesca) sono state respinte e la minoranza ha abbandonato l’aula in segno di protesta. ”Lavoro, sanità, Comuni: proposte bocciate a prescindere. Un incredibile atteggiamento la cui spiegazione viene avallata dallo stesso presidente: Il Consiglio di ieri ha segnato il punto più basso della storia istituzionale dell’ente” affermano i gruppi di minoranza in una nota. Sull’argomento chiosa il presidente Catarra: “Non sarà sfuggito a nessuno che abbiamo aperto il tavolo provinciale per i Fondi Fas, coinvolgendo imprese e sindacati e che siamo ad un punto avanzato dei progetti da finanziare; che stiamo già lavorando sulle problematiche della pesca sia con i fondi del Gruppo d’azione costiero che con la costituzione di un tavolo con i rappresentanti del comparto. La minoranza vuole chiudere le Province, unico caso in Italia, e poi pretende di dettare l’agenda, per di più su iniziative che abbiamo già intrapreso”.