Melania, nell'inchiesta intercettata anche una giornalista

TERAMO – Il telefono di Ilaria Mura, inviata del programma "Quarto grado" di Retequattro, è stato messo sotto intercettazione per oltre 4 mesi da parte dei magistrati che hanno indagato sull’omicidio di Melania Rea. Un periodo nel quale i rapporti della giornalista con Ludovica P., l’amante di Parolisi, diventati nel tempo stretti, sono stati passati sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori. Che parlano di "pressioni", nei confronti di Ludovica. E’ quanto emerge dai 10 faldoni delle carte sull’indagine che lunedì approderà dinanzi al gip di Teramo per la decisione sulla richiesta di giudizio abbreviato nei confronti di Salvatore Parolisi. La Mura non è stata mai indagata, non sono emersi rilievi penali dalla conversazioni, ma legami, inizialmente dettati da esigenze e fini professionali a cui si sono sovrapposti interessi personali che, secondo le carte, sono andati oltre la sfera professionale e deontologica. La relazione dei carabinieri del nucleo operativo di Ascoli Piceno ha aperto uno spaccato sulla concorrenza tra testate e la corsa alla scoop in questa vicenda giudiziaria. Numerosi i rilevi emersi su Mura: dall’aver presentato Parolisi agli avvocati Biscotti e Gentile, al prendere contatti con Ludovica affinchè "si calmasse e non tormentasse più Salvatore evitando di aggravarne la posizione di sospettato", al far credere di aver ricevuto via mail dallo stesso Parolisi una missiva di dichiarazione d’innocenza, letta pubblicamente il giorno dell’arresto del caporale dal marito della giornalista, il compianto Antonio Delitala, "quando invece ne era stato lui stesso l’autore". I carabinieri riferiscono di pressioni esercitate nei confronti dell’amante dell’indagato, affinchè "si adoperi a smentire e ad affievolire le numerose bugie dette da Salvatore", o sui familiari di quest’ultimo, "ai quali viene impedito di rilasciare interviste ad altre testate giornalistiche" o sulla famiglia di Melania "con cui cercano di riallacciare rapporti, al fine di farli desistere dal richiedere l’affidamento della figlia". Ampio spazio c’è anche per il rapporto intessuto con i difensori dell’indagato, "sollecitati a farsi scrivere qualche lettera dal carcere con le sue emozioni". E della violenta lite con i fratelli di Salvatore, Francesca e Rocco, all’indomani di un’intervista rilasciata alla trasmissione Rai "La Vita in diretta" dalla mamma di Parolisi, rea di aver violato l’embargo, fino alla minaccia che il Delitala "non andrà più in televisione a difenderli". Ma la pace torna anche perchè c’è l’interessamento da parte di uno dei due giornalisti "con un amico imprenditore di Arzignano per far assumere nella sua fabbrica il cognato di Francesca Parolisi perchè è disoccupato". E i carabinieri sottolineano al pm che "forse è la conseguenza di una richiesta fatta da Parolisi ai giornalisti
per concedere loro ogni esclusiva".