Crac Di Pietro, Chiodi: "Ho l'obbligo di reagire"

TERAMO – "Ho sempre ritenuto che alla campagna sul cosiddetto ‘caso Tancredi’ non possono darsi risposte di ordine politico. Come già pubblicamente detto, nei quotidiani attacchi vi sono abbondanti elementi che ledono la
mia immagine e il mio buon nome, cui ho l’obbligo di reagire nel modo previsto dalle leggi di un Paese libero e democratico quale quello in cui viviamo". Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, prendendo posizione per la prima volta sul caso giudiziario legato al fallimento di un imprenditore abruzzese il cui commercialista è il suo socio di studio Carmine Tancredi. "C’è chi tende a valorizzare in modo sbilanciato il diritto di cronaca a scapito del diritto alla riservatezza, anche quando al personaggio pubblico non possono essere ascritti a comportamenti in alcun modo censurabili, nè da un punto di vista legale nè morale – ha proseguito Chiodi -. Pertanto, perchè dovrei pensare ad una difesa agli occhi dei cittadini abruzzesi, artificialmente e strumentalmente obbligati a guardare le vicende in questione da ‘opinion maker’ di parte? Perchè dovrei costituirmi in un processo mediatico, dove l’accusa rappresenta la tutela di interessi che hanno tutto da perdere nel difficile processo di risanamento e di riforma della sanità?". Chiodi annuncia querele agli organi di informazione. "Comunque, coloro che si mostrano curiosi di conoscere le mie considerazioni in merito si vedranno tra qualche giorno soddisfatti quando illustrerò i motivi posti a base dei necessari atti di natura giudiziaria che, mio malgrado, sono stato costretto ad avviare. Voglio comunque rassicurare gli abruzzesi che tale vicenda non fermerà il mio quotidiano impegno per migliorare il nostro Abruzzo e per portare a termine il progetto riformatore sul quale ho ricevuto la loro fiducia nel dicembre del 2008 – ha concluso Chiodi che è anche commissario per la ricostruzione e per la sanità – e che mi viene rinnovata quotidianamente dai cittadini che incontro e mi scrivono".