Vini di pregio qualificano il Teramano al Vinitaly

TERAMO – E’ oparticolarmente qualificata e agguerita la partecipazione teramana al Vinitaly. Sono 29 le etichette delle aziende vitivinicole del Teramano cpresenti alla nuova edizione della rassegna fieristica dal 25 al 28 marzo prossimi. La fetta maggiore è quella delle zone di Torano e Controguerra che contano complessivamente 10 aziende partecipanti, ma a proporre i propri nettari saranno anche molte altre aziende di Colonnella, Roseto, Morro d’Oro, Notaresco, Corropoli, Atri, Casoli di Atri, Canzano, Castilenti, Silvi, Sant’Egidio alla Vibrata, Mosciano e Teramo. È quanto fa sapere la Coldiretti Teramo sottolineando l’importanza del contributo della Provincia e della Camera di Commercio di Teramo che hanno collaborato con il Consorzio delle Colline Teramane Docg, per i progetti di degustazione delle specialità teramane sia vinicole sia gastronomiche. La rassegna veronese rappresenta la principale manifestazione di riferimento del settore vinicolo e, nella scorsa edizione ha ospitato oltre quattromila espositori su un’area di 95 mila metri quadri, registrando 156 mila visitatori, dei quali oltre cinquantamila esteri. Quattro giorni di grandi eventi, rassegne, degustazioni e workshop mirati all’incontro delle cantine espositrici con gli operatori del comparto, assieme ad un ricco programma di convegni. In particolare due importanti appuntamenti organizzati dalla Coldiretti da cui le aziende e gli operatori potranno trarre indicazioni per la propria attività agronomica, commerciale e di promozione: uno dal titolo “Clima e vino, rischi e prospettive di una relazione particolare” in programma lunedì 26 marzo alle ore 15, il secondo “La semplificazione fa crescere il Vino Italiano. Le proposte di Coldiretti”, previsto per mercoledì 28 marzo alle ore 10. «La produzione vinicola teramana è lodevole – ha spiegato Raffaello Betti, direttore della Coldiretti provinciale – per la concentrazione di un buon numero di aziende storiche e di nuova costituzione distribuite su un territorio di media e alta collina, le cui caratteristiche pedoclimatiche determinano la qualità tipica di questi vini che rappresentano il fiore all’occhiello del comparto produttivo». I produttori teramani hanno voluto distinguere le loro produzioni – ricorda la Coldiretti – e nel 1995 hanno ottenuto il riconoscimento della sottozzona “Colline Teramane” per il Montepulciano d’Abruzzo DOC e, nel 1996, la Denominazione di Origine Controllata Controguerra, che riunisce diverse tipologie di vino rosso e bianco.