Asl, il Pd chiede le dimissioni del manager Varrassi

 

TERAMO – Pd al gran completo, questa mattina, per la manifestazione di protesta organizzata davanti al “Mazzini”, dove i consiglieri provinciali e regionali, insieme all’onorevole Tommaso Ginoble, ai rappresentanti comunali e ai sindaci di diversi Comuni del territorio, hanno distribuito volantini che riportano i tempi di attesa per alcuni esami diagnostici, criticando anche i vertici della Asl per non aver permesso che la conferenza si svolgesse all’interno della struttura ospedaliera. “E’ una vergogna – ha esordito il segretario provinciale del Pd Robert Verrocchio – che per una mammografia si debbano attendere 370 giorni, per un ecocolor doppler 327, per una risonanza magnetica 270, per una Tac 180”.  I rappresentanti del Pd hanno chiesto le dimissioni del manager della Asl Giustino Varrassi. “Ha estromesso i sindaci del territorio da qualunque decisione – ha aggiunto Verrocchio – ha iniziato il suo mandato parlando di meritocrazia e dopo pochi mesi ha dato vita ad un sistema di potere che sta mettendo in ginocchio i presidi ospedalieri, creando anche un clima di tensione tra il personale non allineato politicamente, mentre per gli iscritti al Pdl ci sono stati solo riconoscimenti e promozioni”.  Le critiche si sono concentrate anche sul premio di produttività di 30 mila euro che Varrassi potrebbe ricevere, insieme alla riconferma del contratto, che a sua volta è subordinata al raggiungimento di alcuni obiettivi. Il senso delle critiche del Pd, come ha sottolineato il consigliere regionale Claudio Ruffini, si concentra in ogni caso più sul fatto che, “mentre il Governo ha tagliato le indennità dei manager del 30%, la Regione ha trovato il modo per ripristinare i benefit, ponendoli sottoforma di obiettivi raggiunti”. E sulla natura di questi obiettivi il Pd ha molto da ridire. “Non si tratta – aggiunge Ruffini – di abbattere liste di attesa e migliorare la situazione in cui vivono i pazienti, ma solo di tagli ragionieristici, per arrivare al pareggio di bilancio”. L’onorevole Ginoble ha quindi lanciato un appello a tutti i componenti del Pd affinché si impegnino a fare in modo che il prossimo direttore “venga scelto solo tra professionalità teramane”. Il capogruppo dell’opposizione in Provincia, Ernino D’Agostino, ha inoltre ricordato la difficoltà incontrata dal Pd ad aprire un tavolo di lavoro sulla sanità, “proposta bocciata dai consiglieri di centrodestra, che hanno assunto il classico atteggiamento del non disturbare il manovratore”. Anche i sindaci del territorio, allineati col Pd, hanno fatto sentire la loro voce. Il primo cittadino di Giulianova, Francesco Mastromauro, ha parlato anche come membro del comitato ristretto dei sindaci, lamentando la mancata condivisione dell’atto aziendale. Il sindaco di Pineto Luciano Monticelli, ha chiesto le dimissioni immediate di Varrassi, ricordando anche il ricorso vinto al Tar. Polemiche anche dalla zona montana: il sindaco di Isola, Alfredo Di Varano, ha criticato il taglio delle postazioni del 118 “ci hanno tolto anche le emergenze”, il primo cittadino  di Torano, Dino Pepe, ha invece lanciato l’idea di utilizzare i 30 mila euro che dovrebbero essere dati in premio a Varrassi per rimettere a posto il ponte di Campodino, crollato per l’alluvione. Il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Giovanni Cavallari è tornato sulla questione del parcheggio dell’ospedale. “I posti per le categorie protette ancora non ci sono mentre continua a verificarsi disparità tra i lavoratori della Asl: i dipendenti delle cooperative non possono beneficiare del parcheggio gratuito come i medici e gli infermieri”. Intanto stamattina le telecamere della trasmissione Rai “Ballarò” sono arrivate al “Mazzini” all’interno di un’inchiesta sulla sanità abruzzese e provinciale.