L'orso marsicano rischia la scomparsa

TERAMO – L’orso marsicano, uno dei simboli dell’Abruzzo, con i suoi soli 40 esemplari presenti nella regione, è a rischio di estinzione. A lanciare l’allarme sono la Lega Italiana Protezione Uccelli (Lipu), l’associazione per la tutela degli uccelli rapaci e dei loro ambienti (Altura) e Rifondazione Comunista, che invitano le istituzioni a far sì che la tutela del plantigrado diventi una priorità, a partire dall’attuazione delle strategie dal Piano d’azione per la tutela dell’orso marsicano (Patom) e dal progetto Life Arctos. A fare il punto della situazione, nel corso di una conferenza stampa a Pescara, sono stati il capogruppo del Prc in Consiglio regionale, Maurizio Acerbo, il coordinatore di Lipu Abruzzo, Stefano Allavena, e il responsabile regionale di Altura, Daniele Valfè. Se negli anni ’70 gli orsi marsicani presenti in Abruzzo erano un centinaio, oggi gli esemplari sono una quarantina. A preoccupare le associazioni c’è soprattutto il problema natalità, con la nascita, lo scorso anno, di soli tre cuccioli ed una elevata mortalità di adulti, soprattutto di femmine, tanto che quelle fertili, attualmente, sono in tutto una decina. L’orso – rilevano ancora le associazioni – vive in un’area di almeno 100 mila ettari, doppia rispetto alla superficie del Parco nazionale. In particolare gli ambientalisti chiedono un accordo con il mondo venatorio in materia di caccia al cinghiale, "che – hanno spiegato – può essere particolarmente problematica per l’orso", la definizione e realizzazione delle aree contigue al Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, così come previsto dalla Legge quadro sui Parchi, l’attuazione di linee guida per la tutela dei cosiddetti "orsi confidenti" in materia di alimentazione e scarti alimentari, oltre ad azioni relative alla situazione sanitaria, alla sicurezza stradale e alle cause di mortalità. "E’ necessario adottare in tempi rapidi una serie di misure, con l’obiettivo di evitare l’estinzione di questa specie, che vive solo sulle nostre montagne. Una volta scomparsa – hanno concluso gli ambientalisti – sarà scomparsa per sempre".