Il sindaco: «L'Università? Un problema di tutti»

TERAMO – «Il futuro dell’Università è un tema che riguarda tutti, la situazione è preoccupante e va analizzata nel dettaglio». A parlare è il sindaco Maurizio Brucchi, che, dopo aver letto i dati diffusi ieri dall’Udu sul brusco calo delle iscrizioni all’Ateneo termano, ha deciso di convocare un tavolo di lavoro, che si terrà il 26 giugno. Brucchi ha già incassato il sì del Governatore Chiodi e del presidente della Provincia Valter Catarra, oltre che dell’Azienda per il diritto allo studio e dei vertici dell’Ateneo. «Non possiamo essere un fanalino di coda tra tutte le realtà italiane – afferma  Brucchi -. La domanda che dobbiamo porci, con tutta schiettezza è: perché un ragazzo non si iscrive a Teramo? Perché l’Università sta perdendo il suo appeal?». Per Brucchi è necessario analizzare le cause del problema, sviscerandolo in tutte le sue componenti. «Non si tratta – puntualizza – di fare dei processi a qualcuno, ma di dire delle verità, forse scomode, per trovare delle soluzioni: l’Ateneo non può morire». Brucchi annuncia anche che, a questo primo incontro, ne seguiranno altri, aperti a tutti gli attori interessati, compresi i gruppi studenteschi, che potranno presentare le loro proposte. Sul tavolo della discussione verranno poste le questioni più importanti: dall’opportunità di mantenere aperte le due sedi, ossia quella di Colleparco e quella del Rettorato, delle infrastrutture e  dei servizi per l’Univeroistòà, dai collegamenti per la mensa al problema della Casa dello studente, senza trascurare la questione della mancata apertura del polo agro bio veterinario e il problema della sede del biennio di Veterinaria ospitato alla Molinari, locali di proprietà comunale di cui l’Ente vorrebbe tornare ad usufruire.