Parolisi, cinque orologi sotto la lente dei Ris

TERAMO – Cinque orologi sotto la lente d’ingrandimento degli esperti del Ris dei carabinieri, per chiarire il giallo della morte di Melania Rea. Sono quelli che il gup del tribunale di Teramo, Marina Tommolini, ha disposto che venissero sequestrati a Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore dell’Esercito accusato di aver ucciso la mamma 29enne di Somma Vesuviana, nell’aprile dello scorso anno a Ripe di Civitella. Gli orologi sono stati consegnati agli esperti oggi nella quarta udienza del processo con il rito abbreviato condizionato in corso nel tribunale di Teramo. Due degli orologi, in plastica, sono stati sequestrati a Parolisi nel carcere di Castrogno dove è detenuto, gli altri tre, in acciaio, sono stati prelevati nella sua abitazione. Lo stesso imputato ha messo a disposizione un sesto orologio, che si trova in casa dei suoceri a Somma, ma il gup non ha ritenuto di prelevarlo perchè è sempre stato lì, anche prima del delitto di Melania. E’ un altro tentativo di trovare la prova regina di questo giallo: i Ris dovranno analizzarli e cercare di capire se ci siamo tracce di sangue, esperendo un test che durante le indagini non è stato fatto. Parolisi e le parti torneranno dinanzi al gup Tommolini, oggi all’ultimo giorno di lavoro nel tribunale di Teramo prima di trasferirsi ad Ancona in Corte d’Appello, il prossimo 29 settembre. Oggi, nel corso dell’udienza pomeridiana che è durata circa due ore, l’entomologo Stefano Vanin, lo stesso che si è occupato dei casi di Yara Gambirasio ed Elisa Claps, ha assunto l’incarico di valutare giorno e ora della morte di Melania attraverso lo studio delle larve presenti sul cadavere, trovato il 20 aprile nei pressi di un chiosco nel bosco di Ripe. Dovrà rassegnare le sue conclusioni il 20 settembre, data a cui è stata prolungato il termine di presentazione delle perizie anche per gli altri due superperiti, Sara Gino a Gianluca Bruno, che dai primi di giugno lavorano agli altri aspetti tecnico-scientifici del caso su incarico dello stesso gup e che avrebbero dovuto rimettere il proprio lavoro il prossimo 13 luglio. La discussione si aprirà dunque nove giorni dopo e il calendario processuale, dopo l’eventuale applicazione dello stesso gup al processo da parte del Consiglio superiore della magistratura, prevede già cinque potenziali date per le necessarie udienze, ogni venerdì del mese di ottobre e il primo di novembre. L’autunno dunque, potrebbe portare con sè la decisione sul destino giudiziario del caporalmaggiore napoletano.