Rifiuti: cosa c'è dietro la mancata apertura di Grasciano 2 e Irgine?

TERAMO – «La situazione rifiuti in Abruzzo e in particolare in provincia di Teramo è drammatica». Questo il giudizio del capogruppo regionale di Fli Berardo Rabbuffo che chiede l’istituzione di un tavolo tecnico provinciale, con la partecipazione del Prefetto e dei sindaci, per avviare un’attenta pianificazione. «La Regione prenda in mano la situazione di Grasciano 2 – afferma Rabbuffo – e pianifichi la realizzazione di un impianto di trattamento, tipo bioessiccatore, per Teramo, solo così potremo dire basta al turismo dei rifiuti e ai costi altissimi subiti dai cittadini».  Rabbuffo chiede anche l’intervento della magistratura, per verificare se gli errori commessi sulla discarica di Grasciano 2 e su Irgine, bloccata da un ricorso al Tar «non siano in realtà voluti al fine di mantenere lo status quo». E lo status quo, secondo Rabbuffo, è quello di un regime di vero e proprio monopolio di un unico privato (il riferimento è a Di Zio, ndr). «Per questo serve l’intervento della Regione – aggiunge Rabbuffo – non è più possibile tollerare che nelle Marche il costo di smaltimento dei rifiuti sia di 84 euro a tonnellata, mentre in Abruzzo si arrivi a 189 euro a tonnellata». Tutto questo ricade sulle tasche dei cittadini, costretti a fare la raccolta differenziata, e, allo stesso tempo, a pagare somme altissime per la Tia». Dal prossimo anno i costi potrebbero anche aumentare, se verrà introdotta la Tares, il Tributo comunale su rifiuti e servizi, che rischia di far crescere i costi di 30-40 centesimi al metro quadro. «E’ ora – conclude Rabbuffo – di fare scelte consapevoli e non più contraddittorie, serve una programmazione reale a cui seguano manovre amministrative coerenti e corrette».